Conitnuano le polemiche in casa Rimini legate al nuovo logo del club romagnolo, su cui è tornata anche la presidente De Salvo qualche giorno fa. La Curva Est biancorossa si è fatta nuovamente sentire con un comunicato social: "Questo non è un "rebranding"
Si tratta piuttosto di un nuovo brand a tutti gli effetti e non serve nascondersi dietro i neologismi anglofoni.
L'operazione commerciale che ruota attorno al nuovo logo del Rimini ha poco a che vedere col calcio (come si può vedere dal logo stesso), risponde a logiche di business che, se entrano in rotta di collisione col simbolo della nostra passione, non possiamo giustificare.
Detto ciò, nemmeno vogliamo calarci nei panni di "Tafazzi" fino a far rimanere ancora una volta un miraggio avere uno stadio (e una curva) strutturalmente decenti.
Ma a tutto c'è un limite: i simboli sono importanti perciò non si può arrivare e cestinarli, consideriamo nostro quello che la società ha messo nel retro della nuova maglia e questa scelta di ripiego non ci rende felici.
Si può effettivamente lavorare graficamente al logo ma sulla base di quello storico non del nuovo, che non ci rappresenta.
Ogni occasione sarà buona per ricordarlo".
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