Frosinone, Stirpe: “Ammesso e non concesso che possiamo tornare a pensare ad obiettivi di prima fascia, sarà importante come ci si arriverà”

Il presidente del club ciociaro illustra con dovizia di partilari tutti i punti sui quali la società deve migliorare se vuole tornare a sognare in grande

Quella che sta per andare in archivio è stata una giornata importante in casa Frosinone. Ha infatti parlato il presidente Maurizio Stirpe. Il numero uno del club, ha risposto a 360 gradi alle domande dei giornalisti. In particolare, il numero uno della società si è soffermato ad argomentare quando gli è stato chiesto quando pensa che il Frosinone potrà pensare ad obiettivi differenti ed ambiziosi.

A questa domanda Stirpe che ha portato il Frosinone in Serie A ha fatto un ragionamento complesso e molto interessante.

"Il Club deve muoversi su tante direttrici: deve migliorare sul marketing, sulla biglietteria. In un campionato come questo nel quale noi dovremmo usare il fattore-campo, si ha bisogno di tanti sponsor, di tanti tifosi, di tanta competenza organizzativa per fare operazioni di trading, si deve investire giovani dai quali si traggono risorse dal minutaggio. Quando si mettono tutte queste cose assieme, allora devi capire fino a che punto riesci ad accrescere le tue risorse per puntare a certi risultati. Ammesso e non concesso che noi possiamo tornare a pensare ad obiettivo di prima fascia, sarà importante come ci si arriverà. Il modo è fondamentale. Se facciamo bene possiamo puntare a fare qualcosa di buono, se non facciamo bene allora bisogna stare attenti. Non è un problema del Frosinone ma lo è di tutti. Se il Sistema calcio rimette 3 miliardi di euro dei quali 1 nell’ultimo anno, vuol dire che ci sono problemi strutturali e tante Società che non valgono nulla. Il mio scopo è ridare un adeguato valore commerciale al Frosinone, solo così si potranno avere ambizioni. In questi anni il Cittadella ha dimostrato che facendo un certo tipo di percorso anche se su campionati che non avevano questo livello di competitività, ha centrato 6 volte su 6 i playoff. Se pensiamo di ragionare come pensano Juve, Milan, Inter, Roma e Lazio è fuori dalla realtà. Ed è un suo problema. Dobbiamo alimentare le nostre ambizioni ma è importantissimo il modo, che deve essere razionale, basato sulla competenza di tutti quelli che ruotano attorno alla nostra famiglia”.