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24 lunghe ore di pensieri rossoverdi

Fra poco più di 24 ore conosceremo il nostro destino. Il nostro si. Quello della squadra, della società. Ma anche di un bel pezzo della nostra città. Fra poco più di 24 ore, sapremo se possiamo lasciarci andare a un urlo liberatorio, abbracciando il nostro vicino o se invece chiuderci in noi stessi a ripensare. Prima ci sono queste 24 ore. Dilatate, lunghe, fatte quasi di melassa che ti si appiccica addosso e non se ne va più.

Ti stanno addosso, ti danno la sensazione quasi di unirsi al tuo respiro. 24 ore sospese, eteree. 24 ore in cui ripenseremo – ognuno di noi – a questa incredibile e strampalata stagione. A cominciare dall’estate della cessione della società e del cambio radicale, fino ad arrivare a stamattina.

A questa stagione ci penseranno tutti i “nostri” ragazzi. E in queste 24 ore il pensiero di tutta la città andrà a loro, quasi per infondergli ulteriore forza e fiducia. Andrà a Iannarilli, autore di una stagione strepitosa dove ha messo a tacere anche i suoi più strenui detrattori. Andrà a Capuano, capitano sfortunato e coraggioso (che all’inizio dell’anno doveva essere ceduto e se non ci fosse stato chissà che sarebbe successo) che si metterà comunque in panchina, andrà a Raimondo che arriverà a giocare in Nazionale e che magari segnasse il suo primo gol in casa proprio al playout, andrà a Distefano che quando si è inceppato Raimondo ha preso il suo posto in tutto e per tutto (e magari glielo prende anche in Nazionale!). Andrà a Luperini e ai suoi pali, a Luperini e ai suoi gol annullati, andrà a Luperini e alla sua corsa che vale per tre. Andrà a Casasola e non per il palo o per il rigore di Bari (o per lo meno non solo) ma per quella garra sudamericana di cui la Ternana ha avuto bisogno. Andrà a Vitali, figlio di Terni che le mani su questa impresa ce le ha messe eccome. Andrà a Lucchesi che quando è arrivato sembrava dovesse stare sempre in panchina e poi ora prova a levarlo tu dagli 11. Andrà a Dalle Mura che si è preso una responsabilità non da ridere, guidando la difesa nel momento più delicato della stagione. Andrà ad Amatucci che appena ha messo piede al Liberati abbiamo capito subito che avevamo trovato un giocatore fuori categoria. Andrà a Favasuli che non ha mai smesso di correre e sprintare, neanche forse quando si è operato di appendicite. Andrà a Carboni e alla sua fisicità straripante, a quella voglia che gli leggi negli occhi. Andrà a Favilli che forse è quello che ha sofferto di più per il suo infortunio, andrà a Sgarbi che si è fatto male sul più bello e che nonostante sia appena arrivato sembra una Fera da sempre, andrà a Dionisi che sembra Dorian Grey (o Benjamin Button) e che ogni giorno che passa diventa più importante. Andrà a Sorensen che si è sempre rialzato dopo le critiche e che è stato sempre il primo a difendere il gruppo. Andrà a Faticanti o a De Boer che è diventato il dubbio della settimana: lo è diventato anche per noi, ma solo perché lo è di Breda. Andrà agli infortunati, quelli fermi ai box che scalpiteranno perché non potranno esserci (Pyyhtia su tutti). Andranno a quelli che non hanno giocato con grande continuità ma che ci sono sempre stati. Andrà certamente a Gaston Pereiro, l’uomo della Provvidenza, al marziano sbarcato al Liberati, ai piedi del quale affidiamo letteralmente i nostri cuori, almeno per 90 minuti.

Tutti questi ragazzi ci hanno regalato una stagione sulle montagne russe. Ci hanno fatto gioire ed incazzare e ora siamo qui, a poco più di 24 ore dal verdetto, con la speranza che passi tutto e subito o che invece non arrivi mai. Con la voglia di giocarla anche fra 5 minuti questa partita per far vedere di cosa siamo fatti. Caldo/freddo, alto/basso.

C’è una città che spingerà questa squadra. C’è un legame e una connessione che si vede soltanto nei campionati da vincente. Questa squadra – va detto – ha creato un piccolo cortocircuito. “La vostra salvezza è il nostro scudetto”, recitava uno striscione non so dove e non so quando. Questa salvezza vale uno scudetto. Per questo ci sarà il pienone al Liberati come non si vedeva da tempo.

Per questo questa squadra saprà quello che deve fare. Senza paura a testa alta.

Ternananews Redazione

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