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45 anni fa, la prima storica promozione in serie A

Era il 18 giugno 1972 quando i rossoverdi conquistarono la prima, storica promozione in serie A.

Un' impresa mai riuscita prima ad una squadra umbra, caratterizzata da un gioco spettacolare, il cosiddetto gioco corto che si basava sul possesso palla, pressing alto e continuo scambio di fraseggi e sovrapposizioni tra gli undici della squadra.

Le fere fecero un campionato cadetto sensazionale, trovandosi da soli in testa dall'ottava giornata e non mollandola fino alla fine del campionato, conquistando la promozione con la netta vittoria per 3 – 1 sul Novara, ottenuta appunto il 18 giugno 1972.

Alla guida di quella storica squadra c'èra Corrado Viciani, storico allenatore rimasto nel cuore di tutti i tifosi della Ternana, fautore di quel gioco corto  spiegato in precedenza, facendo dei rossoverdi uno dei primi club a proporre questo moderno sistema tattico, figlio del calcio totale olandese che stava stregando e conquistando tutta l'Europa.

L'allenatore fece, come si dice, di necessità virtù, con una squadra di "gregari" in una città di operai per antonomasia, venendo esaltato dai grandi giornalisti dell' epoca, come per esempio Francesco Rossi del Messaggero che scrisse "il gioco della Ternana dava la sensazione di fluire con la semplice naturalezza di una forza della natura, come il salto d’acqua della cascata delle Marmore, e la squadra di Viciani ha finito per incantare tutti" oppure il grande Maurizio Barendson che all'epoca era il responsabile dei servizi sportivi della Rai che affermò che "poche volte si è visto assomigliare una squadra al proprio ambiente come è avvenuto a Terni".

Lo stesso Viciani disse: "Avevo degli asini come giocatori, non potevo permettermi lanci lunghi, invenzioni, fantasie. Bisognava correre, fare passaggetti facili facili, sovrapporsi".  Ci sembra doveroso ricordare gli eroi che fecero sognare non solo un'intera città, ma l'intera classe operaia del paese, perchè come ha scritto il blog Calcioromantico.com "quella Ternana ha stregato sia gli amanti del calcio che gli addetti ai lavori, ma la cosa più importante è che ha fatto sognare una città che se lo meritava, mettendo sul campo un’umiltà e una determinazione tipicamente operaie, quando ancora si poteva parlare di classe operaia e quando questa poteva sentirsi in paradiso" , ecco i nomi di chi fece quell'impresa: Migliorini, Geromel, Cardillo, capitan Marinai, Cucchi, Mastropasqua, Benatti, Rosa, Jacolino, Zeli, Russo, Valle.

Ci sembra inoltre doveroso ricordare la prima partita in massima serie, dove al Liberati arrivò il Milan di Rivera: finì 0 – 0 con le fere più volte vicine al vantaggio e alla vittoria e con i rossoneri ubriacata e storditi dal gioco corto di mister Viciani.

Michele Di Girolamo

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