Adesso possiamo parlare di calcio?
Quando una squadra è ultima in classifica, quando si esce sconfitti da una partita che avrebbe dovuto confermare la rinascita e la caparbietà, è normale che tutto quello che succede "di contorno" faccia notizia, faccia nascere dubbi e faccia discutere, ma probabilmente non dovrebbe essere il punto focale di ogni discorso.
Giusto e ineccepibile che la società faccia chiarezza su accadimenti che hanno creato voci e aloni di mistero, o che potrebbero farlo in futuro, come sarebbe doveroso a questo punto chiarire una volta per tutte il fraintendimento alla base del fin troppo famoso errore nel cambio, quanto meno per mettere a tacere chi ci vede complotti nascosti. Facciamo in modo, però, che questo non faccia passare in secondo piano l'aspetto sportivo, il campo, le prestazioni. Se la Ternana è ancora ultima, sempre più sola, probabilmente non è colpa del giocatore fermato dalla polizia per un normale controllo in tarda serata, ma nemmeno di un errore di numero su una lavagna luminosa, per quanto quest'ultimo fatto potrebbe aver avuto ripercussioni su una singola partita, per quanto questa possa essere fondamentale. Se la squadra rossoverde rischia seriamente di retrocedere, i motivi sono da ricercare altrove, e non vanno cercati nemici laddove, in realtà, ci sono solo responsabili.
Per chiudere il campionato con dignità, perchè questo è quello che più conta adesso, non ci si deve più nascondere, non ci si può focalizzare e concentrare sui contorni di una stagione che definire storta sarebbe un eufemismo. Gli errori e le colpe ci sono, e sono sotto gli occhi di tutti, sono stati ammessi (alcuni), ribaditi e scandagliati uno ad uno, ma non è ancora il tempo di mollare. Se non per la classifica, se non per la salvezza, almeno per la dignità di una città, di una tifoseria e di un amore: criticare e anche contestare, rimanendo però concentrati sulle questioni vere, perchè l'unica cosa che può salvare quest'annata è l'orgoglio, di tutti e non solo della squadra.