Ora dopo settimane passate a chiedersi se davvero potesse essere compatibile la sua attività di imprenditore e quindi anche di presidente della Ternana, con la carica di Sindaco, viene fuori all’improvviso che l’incompatibilità esiste.
Più volte colleghi e avversari politici avevano fatto notare questo possibile (o potenziale) conflitto di interessi. Magari sarà venuto in mente anche a qualcuno dei suoi collaboratori. Ma il problema non sembrava impensierire Bandecchi, che anzi rilanciava dicendo che sarebbe stato il presidente della Ternana, che non avrebbe mollato la squadra, che anche altri politici avevano fatto coesistere queste due realtà.
Ora chiaramente, se costretto a scegliere, non può che scegliere la città. Ci mancherebbe pure. Forse lo avrebbe fatto a prescindere, quando ha deciso di candidarsi a Sindaco. Non c’è niente da obiettare sulla scelta, ovvio. Qualsiasi altra cosa sarebbe da irresponsabili, soprattutto vista la carica appena ottenuta.
Certo: il conflitto di interessi non riguarderebbe solo la Ternana, ma tutte le attività che Bandecchi, come proprietario dell’UniCusano, ha nel territorio comunale. Molte di queste chiaramente sono legate alla Ternana, ma c’è anche la convenzione con il nuovo palazzetto dello sport.
L’unica cosa che però chiediamo, in quanto cittadini e tifosi, è di non essere presi per scemi. Che si potesse pensare ad un’incompatibilità era evidente. O per lo meno ipotizzabile. Molti di noi hanno fatto un giro su internet – nei giorni scorsi – per andare a verificare proprio questo. E non essendo legali (o tecnici), abbiamo fatto delle domande: la risposta, anche dello stesso presidente, era sempre convincente.
Possiamo anche credere che a Bandecchi glielo abbiano detto appena eletto Sindaco (visto che se non fosse stato eletto, non ci sarebbe stata incompatibilità), e senza cavalcare la polemica sulla giunta che ha inserito questa norma non possiamo credere però che nessuno delle tante persone che lo hanno aiutato in questa cavalcata trionfale lo sapesse. O che lo temesse. E che in qualche modo cercasse di trovare una soluzione (sempre che ci sia).
Chi ci rimette ora è certamente la Ternana. Che andrà incontro ad un altro periodo di turbolenza, come se non bastasse quello appena vissuto. Bandecchi ha già dimostrato di saper risolvere situazioni analoghe. E una soluzione verrà trovata anche in questa circostanza, ci auguriamo. Solo che ora, a differenza delle altre volte, ha una città in più da amministrare. Si dovrà confrontare con una realtà nuova e diversa che lo terrà impegnato, magari più di quanto pensa.
Ecco cosa avrebbe fatto la differenza: saperlo per organizzarsi, anche per un’eventuale vendita. Senza dover essere rincorsi sempre dagli eventi, ma cavalcarli. Senza dover dire per settimane che la Ternana non la molla mai e poi essere costretti a cederla, nel giro della prima notte da Sindaco.
O altrimenti – come ha detto lui nell’intervista del Messaggero – a metterla nelle mani del Sindaco… una battuta, forse amara, che spiega nel miglior modo possibile perché magari quelle domande in più, sulla doppia carica, erano centrate…
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