Una cosa è certa, Benny Carbone non ha paura di fare. Tutt’altro. E’ trascorso poco più di un mese dal suo arrivo alla Ternana. Un lasso di tempo già buono per tirare un primo bilancio. Della sua gestione balza agli occhi proprio il coraggio. Di cambiare, di provare.

Appena arrivato alla Ternana ha rivoluzionato il sistema di gioco e dato fiducia a chi, vedi Avenatti, fino a quel momento ne aveva ricevuta poco. Ha lavorato a testa bassa sul 3-5-2 per due settimane. Poi si è presentato a Cittadella con una formazione coraggiosa. Cason all’esordio in serie B e Masi al rientro dopo sei mesi da fuori lista. Il risultato finale non ha premiato il lavoro svolto fino a quel momento e così ha deciso di cambiare. E’ tornato sui passi dei suoi predecessori cercando però di metterci comunque del suo. Difesa a quattro, mediana a tre. Poi due trequartisti alle spalle di Avenatti. Una soluzione che ha portato a dei frutti ma non ha convinto più di tanto così ha rivisto il sistema di gioco e puntato sul trequartista alle spalle delle due punte.

Carbone allenatore coraggioso con i moduli ma anche con gli uomini. Detto di Cason e Masi, va sottolineata la facilità con la quale butta nella mischia Battista. Erano anni che a Terni non si vedeva un allenatore disposto a dare tanta fiducia ad un giovane della Primavera. Nemmeno Beretta ad Jimenez ne diede così tanta in un primo momento. In questi giorni si discute sul cambio di Latina tra Avenatti e Battista. Non entriamo nel merito di tale scelta. Ci limitiamo soltanto a sottolineare come questa decisione, tra l’altro presa per la seconda volta dopo il derby, ha consentito di vedere la Ternana con un ulteriore volto nuovo. Il tridente dei piccolini può essere una ipotesi di lavoro concreto. C’è però da lavorarci. Se c’è una cosa che non sembra spaventare Carbone è proprio il lavoro. Gli schemi ben riusciti in partita su palla inattiva sono una ulteriore dimostrazione di questo. E allora buon lavoro Ternana perché se fino ad ora i pareggi sono stati accolti di buon grado, adesso c’è bisogno di cambiare passo. Ora che c’è tutto il tempo per lavorare e migliorarsi sarà lo stesso Carbone, per primo, ad attendersi quei miglioramenti che la squadra ha dimostrato di poter compiere.