In una lunga intervista rilasciata al Giornale dell'Umbria, Roberto Breda commenta i suoi primi mesi in rossoverde. Ecco alcuni passaggi dell'intervista, disponibile nella sua interezza nell'edizione odierna del quotidiano.
Qualcosa è successo in questi quattro mesi intensi, a cominciare dal suo arrivo alla Ternana.
“Direi proprio di si. C’era una situazione complicata. Mi hanno chiamato ed io ho accettato volentieri l’incarico convinto di poter fare bene. Un incarico decisamente stimolante”.
Società, squadra, ambiente. Cosa l’ha convinta ad accettare?
“Un po’ tutte le componenti perché la società è importante, l’ambiente abituato a vivere di calcio, magari un po’ deluso ma pronto a tornare allo stadio. E poi la squadra. Ho sempre detto e lo confermo che questo è davvero un buonissimo gruppo”.
Tanto che l’amministratore unico Simone Longarini ha detto chiaro e tondo che si aspetta i play off…
“Io non so dove potremo arrivare ne’ faccio previsioni perché non è nel mio stile. Il mio pensiero sulla forza del gruppo credo sia chiaro a tutti ma non so dire oggi dove potremo arrivare, quanti punti potremo ancora conquistare. Importante è continuare a giocarci partita dopo partita con la voglia di ottenere il massimo. E ancora più importante sarà avere sempre voglia di migliorarci. I conti li faremo alla fine, non mi pongo obiettivi particolari”.
Parlare di miglioramenti in questo periodo con il mercato alle porte può aprire a discorsi diversi?
“E no, niente discorsi di mercato. Quando parlo di miglioramenti io mi riferisco ad ogni singolo calciatore attuale e alla crescita complessiva della squadra. Noi fino ad ora abbiamo giocato partite buonissime e altre le abbiamo perse malamente. Dobbiamo migliorare nella lettura delle singole fasi di gioco, saperci adattare rapidamente alle situazioni impreviste. E poi c’è il miglioramento del singolo nel rapporto con la squadra. Insomma c’è da lavorare ancora molto perché i margini di miglioramento sono davvero ampi. Per questo dobbiamo pretendere sempre tanto da noi stessi”.
Sta facendo discorsi simili a quelli dell’amministratore?
“Lui rappresenta la proprietà e la società insieme, fa i suoi ragionamenti e noi non possiamo che accettarli. Sono convinto che ogni sua esternazione abbia come fine unico la crescita della Ternana. Poi è chiaro, lui ha un suo modo di comunicare. A qualcuno può piacere ad altri meno. Però non mi sogno nemmeno lontanamente di commentare le sue uscite. Ripeto però: sono convinto che abbiano lo scopo di stimolarci tutti, dal primo a l’ultimo, al fine di farci dare il meglio. Quindi posso affermare che sì, in fondo facciamo gli stessi discorsi perché puntiamo tutti ad una Ternana sempre più forte”.
Ma con Simone Longarini parla spesso al di la dei comunicati?
“Non sto qui a fare i conti di quante volte abbiamo parlato. Dico soltanto che sono stati sempre confronti schietti, diretti, leali, positivi”.
Ricorda qualcosa di particolare?
“Spesso quello che ha detto al sottoscritto subito dopo l’ha reso pubblico”.
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“Non può essere altrimenti anche se la schiettezza è identica. Però con il direttore mi confronto quotidianamente su mille questioni diverse inerenti il nostro lavoro nella Ternana per cercare di migliorare ogni situazione. Un confronto costante che ritengo estremamente positivo”.
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