Cambio sì o no? Occhio anche alle tempistiche

Tre sconfitte consecutive metterebbero in dubbio la panchina della maggior parte degli allenatori, anche di quelli subentranti. E di conseguenza anche quella di Ferruccio Mariani. Chiamato dal patron Stefano Bandecchi per risollevare le sorti della squadra dopo la gestione Sandro Pochesci ma rimasti in fondo alla classifica dopo, appunto, tre sconfitte consecutive contro (aggravante) altrettante dirette concorrenti per la salvezza. 

Nel post gara di Brescia c’è stato un confronto nello spogliatoi tra Bandecchi, presente al Rigamonti e la squadra. Nonostante questo la sensazione è che la posizione di Mariani non sia così granitica come invece aveva fatto intendere proprio Bandecchi la settimana scorsa. Un nuovo ribaltone sulla panchina rossoverde non è da escludere a priori. Certo c’è da fare una riflessione eventualmente sui tempi. Aspettare la sfida di sabato del Liberati contro il Bari per cambiare potrebbe rivelarsi un ulteriore azzardo per due motivi. Il primo perché alla fine del campionato mancherebbe una giornata in meno ma soprattutto tre punti in meno che per una squadra ultima in classifica possono rappresentare oro. Il secondo perché subito dopo ci sarà il turno infrasettimanale a Venezia e poi sabato si tornerà a giocare in casa contro la Cremonese. Questo per dire che nei prossimi quindici giorni la Ternana scenderà in campo ben 3 volte per un totale di 9 punti a disposizione. Due in più di quanti oggi gliene servono per raggiungere la zona salvezza. 

Alla luce di questo se ci fosse la seria intenzione da parte della Ternana di cambiare allenatore sarebbe opportuno valutare al massimo i pro e i contro della tempistica tenendo bene a mente l’obiettivo primario: la salvezza della squadra. Una squadra che ha bisogno di fare punti come il pane per sperare in una rimonta che avrebbe, quest’anno, dell’incredibile.