Quando Capozucca venne esonerato a Terni ci fu un passaggio di proprietà. Da Agarini all’epoca nebulosa di Fioretti/Longarini. Sei mesi travagliati che costarono alla Ternana la possibilità di andarsi a giocare la serie A.

La Ternana di Capozucca (e di Beretta), vista con gli occhi di 20 anni dopo, era una squadra forte. Fortissima. Tutti i giocatori (o quasi) di quella rosa poi hanno avuto un futuro in A. Senza i colori rossoverdi addosso, ovvio. Grava, Kharja, Brevi, Zampagna, Ferrarese, Esposito, Jimenez, Nicola, Borgobello, Paci, Migliaccio, Frick, Candreva, Brunner. Solo per citare quelli del secondo anno. Altrimenti dovremmo aggiungere ancora D’Aversa, Zaniolo e Cacia… e siamo sicuri di esserci dimenticati di qualcuno (che ci odierà!).

I puristi diranno che non tutti sono arrivati con Capozucca direttore. E vero. Ma molti sì. E con Capozucca non sono solo rimasti, ma alle volte sono rimasti proprio legati anche in seguito.

Ora Capozucca torna, per riannodare un filo. Quel filo che si è strappato con la decisione di Agarini di vendere la società in fretta (vi ricorda qualcosa?) e che poi ha generato una serie di voci e di leggende metropolitane che ancora oggi circolano fra i (vecchi) tifosi rossoverdi.

Nel frattempo Capozucca ha conseguito promozioni in A, salvezze importanti, ha scovato talenti (Milito e Tiago Motta solo per dire i due più famosi che poi sono diventati anche campioni d’Europa, ma ce ne sono tantissimi nella sua ventennale lista), ha raggiunto salvezze quasi impossibili, ha conquistato  l’Europa due volte. E’ anche retrocesso, è stato anche licenziato, ma sono state molte meno le cadute che le risalite. E poi in 20 anni di carriera è praticamente impossibile non vivere un paio di stagioni negative. E’ stato anche squalificato, è vero, per la famosa vicenda della valigetta del Genoa (con un coinvolgimento che non è stato mai chiaro del tutto, sicuramente non per la giustizia ordinaria che infatti ha archiviato il caso). Ma è stato anche graziato mentre stava scontando la pena, dal Presidente Federale di allora, Abete.

Ora con questo bagaglio di esperienza e con 20 anni in più torna di nuovo a Terni. Dopo aver lavorato con Preziosi e Giulini, accompagnare Guida in questa nuova avventura sarà un piacere. Mettere di nuovo a disposizione la sua professionalità, per una piazza dove ha (probabilmente) avuto sempre il rammarico di non essere riuscito a vincere, sarà un piacere doppio.

Rivedremo i suoi look stravaganti, i suoi pantaloni multicolor (chissà se ora anche Guida gliene farà tenere uno blu in auto), i suoi capelli (ora meno) sempre al vento. Magari riascolteremo anche il coro per lui. Speriamo che indipendentemente da tutto si sia imboccata, anche se con qualche giorno di ritardo, la strada giusta.