Caro Longarini, il campionato è finito e ci aveva chiesto fiducia. Ecco la nostra lettera e alcune domande

Caro Longarini, il campionato è finito e ci aveva chiesto fiducia. Ecco la nostra lettera e alcune domande

Ora che il campionato è virtualmente finito possiamo concentrarci su quanto è accaduto questa stagione. Con il consueto stile che (speriamo) ci contraddistingue e con la consueta schiettezza che (speriamo ancora una volta) abbiamo sempre messo nei nostri pezzi abbiamo voluto scrivere una lettera aperta al presidente Longarini.
Non vogliamo offendere nessuno, ma dopo un anno di presidenza possiamo dire di non essere assolutamente soddisfatti di come è andata la stagione. Non per un obiettivo dichiarato (i playoff) non raggiunto, ma per una serie di promesse non mantenute, per una serie di decisioni da noi non comprese, da alcuni atteggiamenti non condivisi e da alcuni ritorni su cui preferiamo non esprimerci. Ma vogliamo rivolgerci direttamente a Simone Longarini, nella speranza (speriamo non vana) che ci risponda. Anzi che risponda. A tutti, non solo a noi…

Caro presidente, partiamo dall’inizio. 

Lei chiedeva fiducia. Posto che (come scrivemmo) la fiducia non si chiede si dà, la fiducia gli venne accordata. Tanto che la stagione partita in enorme ritardo e le clamorose dimissioni di Toscano furono accantonate subito. Non ebbero il clamore che meritavano: sarebbero bastate quelle a non avere più fiducia, ma la piazza e la città gliel’accordarono. Ma questa fiducia, un anno (o quasi) più tardi lei praticamente non ce l’ha più. Si è chiesto perché? O è sempre colpa di una città che mal “sopporta” la famiglia Longarini?

Lei ha parlato di programmazione e ha cambiato sia allenatore che direttore sportivo (senza contare che aveva naturalmente esonerato o non confermato i precedenti). Non solo: la Ternana è stata per 4 mesi almeno, senza una figura fondamentale come quella del ds. Ha parlato di rapporti nuovi e diversi con la città, di impegno in prima persona e non si è mai più presentato a Terni né in pubblico né in privato. E soprattutto ha lasciato gestire la Ternana ancora una volta ai Montemari (prima negando e poi ammettendolo) che almeno dal punto di vista sportivo e di empatia con la piazza hanno certamente firmato i maggiori insuccessi della storia recente della Ternana.

Ha gestito il mercato con le sue modalità non raggiungendo neanche un obiettivo e addirittura riuscendo in un miracolo al contrario: mettere fuori lista Masi. Un giocatore importante, ragazzo serio e soprattutto un capitale della società.

Soltanto una di queste cose poteva provocare una frattura insanabile con la città e con la tifoseria. Pensi a metterle tutte insieme…. A noi avrebbe fatto estremamente piacere poterci confrontare con lei (le avevamo fatto anche delle domande a cui lei si è sottratto), anche scontrarci con lei, nel bene e nel nome della Ternana. Lei non ha voluto avere rapporto né con noi, né con i tifosi, né con la squadra. 

Aveva detto che INSIEME avremmo portato la Ternana dove gli competeva, che avrebbe preteso il massimo da tutti. Perché non era necessario spendere per vincere, ma ci voleva l’aiuto di tutti. A noi, da fuori, pare che sia mancato il suo di aiuto. Quest’anno in B vincerà il campionato una squadra che 20 anni fa era nei dilettanti e che in A non c’è mai stata. Però, caro presidente, 20 anni fa il direttore sportivo di quella squadra era sempre quello di oggi, ininterrottamente. Il vice-direttore di quella società è l’ex capitano, così come il responsabile del settore giovanile. C’è gente di Crotone che gioca nel Crotone. Addirittura lo scorso anno l’allenatore era di Crotone. Non hanno vinto per caso. Hanno vinto anche per un pizzico di fortuna (perché quando vinci è sempre così) ma hanno vinto perché hanno una società strutturata e di gente fidata. A Terni noi non l’abbiamo più vista, non c’è direttore sportivo, l’amministratore delegato va solo in sede. È una società gestita da lontano che ha i suoi occhi in Sebastiano Siviglia, pendolare, unico dirigente presente con un ruolo che soltanto i grandissimi club hanno.

Lei forse si sarà chiesto qual è la differenza fra noi e il Crotone. Fra noi e il Frosinone dello scorso anno. Fra noi e il Carpi della passata stagione… Ci ha fatto caso che a Frosinone ci sono giocatori che hanno fatto la Lega Pro con quella maglia (a cominciare dagli ex rossoverdi Frara e Ciofani) o che il Carpi se si dovesse salvare in A lo farà grazie al suo gruppo storico? Appartenenza, quella che ha fatto vincere anche la Juve. Organizzazione e buoni giocatori. 

Tutto questo a Terni non c’è stato. Continueremo a parlarne noi, nel nostro piccolo. Con la speranza di poterne parlare con lei. Per andare avanti insieme.

Già che ci siamo qui sotto le riproponiamo le domande a cui lei ancora non ha risposto e gliene facciamo delle altre. Se dovesse trovare tempo ci farebbe un enorme favore

– è vero che suo fratello Emanuele potrebbe tornare ad avere un ruolo di rilevanza nella gestione della società?

– Fabrizio Larini che ha visto la Ternana in tutte le partite fuori casa al nord, sarà il nuovo direttore sportivo rossoverde? E se no perché non avrebbe accettato?

– è sicuro che la scelta di far gestire la società ai Montemari, valutando pro e contro, sia la scelta più giusta?

– verranno rinnovati i contratti di Ceravolo e Vitale?

– come pensa di risolvere la questione Avenatti e Falletti che non solo sono a scadenza di contratto ma in teoria potrebbero liberarsi anche grazie all’articolo 17?

– noi diamo per scontato che Breda non rimanga… Ha già contattato il nuovo allenatore della Ternana? Non le chiediamo chi è ma se volesse dircelo…

– perché Acri è stato mandato via?

– è stato sempre detto (da dirigenti e staff) che nel mecato sarebbero (eventualmente) serviti un attaccante centrale e un esterno difensivo. Qual è stata la logica che ha portato Santacroce e Troianiello a Terni?

– qual è la motivazione di avere al 2 febbraio un giocatore in più rispetto a quelli che si possono inserire in lista

– perché gli incontri per il rinnovo (soldi alla mano) non sono stati fatti prima? Verranno proposti i rinnovi di contratto anche agli altri giocatori in scadenza?

– perché vendere Ceravolo all’ultimo giorno di mercato? Soprattutto senza avere in mano l’alternativa?

– come è possibile per la Ternana trattare Ardemagni che ha segnato al derby 3 mesi prima con tanto di esultanza sfottò ai tifosi rossoverdi?

– al di là della delusione per le trattative sfumate (o neanche iniziate) quale era l’obiettivo reale della Ternana? Con chi avreste voluto sostituire Ceravolo?

– perché l’escluso dalla lista è stato Alberto Masi?

– ci sono ancora i fratelli Montemari come consiglieri della proprietà?

Distinti saluti