Catania-Ternana nel ciclone: chi è la talpa? Riecco le nostre pagelle di quella strana partita…
La sfida tra Ternana e Catania è finita nell'occhio del ciclone per il calcioscommesse viste le mosse della Procura di Catania con tanto di arresti per gare comprate. Per rivivere e capire di più su quella strana partita vista piena di marcio dalla Procura, vi riproponiamo quelle che furono le nostre pagelle. Chi è stato coinvolto tra le Fere per l'acquisto della partita da parte del Catania, presunto dalla Procura?
BRIGNOLI 7 nel primo tempo non deve fare nulla. Se non uscire alla perfezione su Calaiò. Lo disturba, gli tocca il pallone quel tanto che serve per non fargli più trovare lo spazio giusto. Equivale a un gol segnato. Peccato che poi il gol di Maniero arriva lo stesso. Cross dalla sinistra e Maniero la gira dove non può proprio arrivarci. Nel secondo tempo prova a mantenere in piedi la barca e tira fuori un altro miracolo. Ma neanche questo basta: dopo poco arriva Castro…
JANSE 5,5 da difensore centrale è forse una novità anche per lui. Cerca di cavarsela come meglio può, ogni tanto cerca la discesa in avanti. In fase di appoggio non è sempre preciso, ma la sua prova di grande sostanza. Contro Castro sul 2-0 c’è lui. Era tutt’altro che semplice fermare l’argentino a campo aperto, che però lo brucia sullo scatto.
VALJENT 5,5 ultima azione del primo tempo, e unico errore della partita. Il cross dalla sinistra di Rosina è velonoso, ancor di più la spaccata di Maniero che lo anticipa, lo beffa e realizza il gol (a sorpresa) dell’ex. Lui ha il merito di non risentire del gol e continua a lottare in mezzo alla difesa. Ma in occasione del 2-0 è li con Janse, mentre Castro parte a razzo e la velocità stasera non è stata il suo forte…
FAZIO 6 torna alle origini: marcatore centrale. E se la cava con la sua solita animosità. Non deve essere preciso, basta che sia efficace, soprattutto in certe circostanze. E dietro è sicuramente il migliore dei suoi compagni. Non era facile in una situazione di estrema emergenza.
DIANDA 5 ancora una volta in campo e la favola di Salif è più bella che mai. Noi vorremmo sempre vederlo in campo: dimostra che la forza di volontà fa miracoli. Corre e si danna per contribuire alla causa rossoverde. Ma è in affanno e si vede. Sia sul cross di Rosina (anche se lui era lontano, forse avrebbe potuto stringere prima) sia in occasione del rigore non assegnato su Maniero. (dal 20’ st CRECCO 6 quando entra la Ternana passa al 4-3-1-2, ma nonostante questo non riesce comunque ad essere pericolosa)
GAVAZZI 6,5 in mezzo al campo è sempre il più in forma. Cerca di cucire difesa e attacco, porta la palla in avanti e cerca anche la conclusione. Si incrocia bene con Ceravolo, buoni cross in mezzo. Ma non sempre la testa di Avenatti è pronta
VIOLA 6,5 da palermitano d’adozione per lui è un derby, il secondo consecutivo, insomma. E sfodera una prestazione grinta e classe. Completamente ristabilito sia di testa che di fisico. Il periodo nero è alle spalle. Ci prova anche su punizione, senza fortuna. Nel secondo tempo meno brillante, ma la prestazione è comunque positiva
(dal 32’ st FALLETTI sv quando entra la partita è segnata)
ERAMO 5 finalmente si rivede Eramo in mezzo al campo. Ma non può essere al top e si vede. Peccato per quell’errore in mezzo al campo che ha dato il là all’azione più pericolosa del Catania nel primo tempo.
(dal 9’ st PALUMBO 5,5 un po’ più di idee e di vitalità nel secondo tempo: ma è comunque una Ternana inferiore rispetto a quella del primo tempo)
VITALE 6,5 molto intraprendente, grandi guizzi. Geniale il colpo di testa da rimettere in mezzo per Eramo, molto propositivo sulla fascia sinistra dove cerca sempre la superiorità, ci prova anche con il tiro da fuori.
CERAVOLO 5,5 come solito movimento perpetuo, ma anche stavolta poche conclusioni verso la porta di Gillet. Cerca la profondità ma trova più assist che tiri. L’intesa con Felipe funziona, ma non sempre. Stasera è mancato il guizzo giusto, quello che avrebbe potuto fare la differenza.
AVENATTI 5,5 due occasioni sulla sua testa, entrambe fuori di un soffio. Ci prova Felipe, ma non ci riesce. Non è un Avenatti indolente, anzi. Mobile, attivo. Ma soprattutto nel secondo tempo, per recuperare sarebbe servito qualcosa in più, anche da parte sua.