Cessione Ternana: una certezza e tre incognite

“Una notizia un po’ originale, non ha bisogno di alcun giornale; come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca”. Chissà cosa avrebbe pensato De André se fosse vissuto nel tempo di internet. Dove l’arco diventa potentissimo e raggiunge migliaia di orecchie (o di occhi) fino a diventare ingovernabile. Crediamo che il concetto sia sempre legato al significato di “notizia”. Ormai anche quello che potrebbe non esserlo, lo diventa. Diventa credibile soltanto perché viene detto. O perché ha i baffi.

Ora secondo le nostre informazioni (assolutamente frammentarie) l’unica certezza è che la Ternana è in vendita. Con alcune trattative in corso (almeno 3 come ha dichiarato lo stesso Bandecchi, quindi una in più rispetto a quanto riportato da noi due giorni fa), ancora lontani dall’accordo definitivo ma con delle grandezze di “prezzo” che non vengono né confermate né smentite.

Quindi a fronte di una certezza (la cessione), abbiamo tre incognite. L’identità dei pretendenti. Finora ci sono state diverse manifestazioni di interesse nei confronti della Ternana. Alcune subito bollate, altre prese in considerazione. Ne sono rimaste in piedi tre, come sappiamo. Il prezzo intorno al quale si aggira la trattativa è fra i 10 e i 15 milioni di euro, per una società senza debiti, ma che costa 7/8 milioni in più all’anno rispetto alle entrate. E questo dovrà essere garantito dai nuovi acquirenti (esattamente come Bandecchi lo ha garantito a Longarini).

Un gruppo straniero (probabilmente italo americano), che addirittura avrebbe anche altri interessi nel calcio, che prenderebbe la Ternana ma soltanto al 100% non lasciando quindi nulla all’Unicusano. Situazione questa che non è la strada che vorrebbe intraprendere Bandecchi che ha detto di voler rimanere dentro la società. Ma in caso di accordo soddisfacente, chiaramente, lascerebbe anche le quote residuali che avrebbe voluto avere. Questo gruppo è quello che ha già fatto visita al Liberati nei giorni scorsi.

Poi ci sono altre due proposte. Una con una sorta di cordata di imprenditori che rileverebbero delle quote della Ternana Calcio lasciando però una cospicua parte a Bandecchi (addirittura si dice anche una maggioranza relativa). Ma questa trattativa potrebbe non soddisfare in pieno il consiglio d’amministrazione di Unicusano che ha chiesto a Bandecchi di sfilarsi dalla Ternana Calcio.

La terza proposta (quella che probabilmente stuzzica di più il presidente, ma che non è detto sia necessariamente la più vicina) è rappresentata da un fondo di investimento straniero (forse anche con una banca di affari) che lascerebbe a Bandecchi una percentuale ma che presenta due difficoltà: intanto capire che tipo di ruolo potrebbe avere l’attuale presidente della Ternana in questa nuova composizione societaria e poi le linee guida dettate dal fondo di investimento, che punta al guadagno e alla rivalutazione dell’asset comprato attraverso un’opera di risanamento o consolidamento (come per esempio è successo al Milan).

Su queste tre direttrici sta lavorando principalmente Ranucci, l’uomo indicato da Bandecchi come intermediario della trattativa. In questa fase di studio non solo si sta valutando quale sia l’offerta migliore ma chi compra sta studiando i bilanci della Ternana, chi vende sta valutando la solidità effettiva dell’acquirente. Un gioco di specchi dunque, dove vige il patto di riservatezza. 

Altri particolari (almeno noi) non ne abbiamo individuati. Né di persone direttamente interessate, né di partecipanti al fondo. 

Una volta finita questa fase (due diligence) si passerà all’accordo preliminare (closing) per poi arrivare alla firma vera e propria (signing). Una procedura quasi obbligata che ha bisogno, per garanzia, di una serie di passaggi formali che garantiscano gli attori in causa. Per quanto possa essere vicina la cessione sostanziale, ancora un po’ di riflessione ci sarà. 

Serve quindi un po’ di pazienza. La corsa non sappiamo quanto duri: potrebbe essere velocissima o risultare un po’ più lunga. Basta dosare le forze