Dianda day, che favola: da quel blitz di Longarini al rinnovo. Da quando in prima squadra? Tesser ha pronto un piano

Sembrava impossibile, nel marzo del 2013. Quando quell'infortunio secondo molti, se non secondo tutti, aveva condannato la sua carriera a finire. Salif Dianda aveva visto il baratro, proprio mentre la Ternana si godeva uno dei suoi giocatori più amati in campo come fuori. Ma Terni è una città speciale, i tifosi sono unici, il club ne è lo specchio. E allora tutti con lui, con l'intuizione del professor Renosto che aveva promesso il recupero miracoloso e il ritorno in campo di Dianda. Domani, sabato pomeriggio, Salif torna in campo. E quell'incubo diventa favola.

Tutti sempre con lui. Salif non si è mai buttato giù, ci ha voluto credere. E ha trovato a sostegno i tifosi ternani, la squadra, chiunque vivesse le Fere tutti i giorni. E anche la società: a Villa Stuart, due mesi dopo il suo infortunio, Dianda aveva ricevuto la visita del patron Edoardo Longarini a farlo commuovere. "Non ti lasceremo mai solo", parola del presidente. E un abbraccio di speranza.

Nell'estate scorsa, il processo di rieducazione che continua con il prof. Renosto a fargli sempre da guida. Una luce per Dianda. E la società sempre accanto, con le parole e coi gesti ma anche con i fatti: ancora rinnovo contrattuale nell'estate scorsa per un giocatore che quasi qualsiasi club avrebbe dato per finito e abbandonato al proprio destino. La Ternana, come tutta Terni, no.

Torna domani, Salif. In Primavera, d'accordo… ma che passo in avanti. Il calcio giocato, il ritmo, la corsa, il dribbling, mai tirare indietro la gamba. All'inizio farà strano, non chiedetegli sfracelli. Va aspettato, protetto, coccolato, rassicurato. Ma quando lo rivedremo in prima squadra? "Si sta allenando bene, siamo felicissimi del suo rientro. Ma sono due anni che non gioca", ha ricordato oggi Attilio Tesser. Come a dire: calma e gesso, lasciamolo tornare con calma. Da febbraio, a sosta abbondantemente archiviata e in piena corsa campionato, Salif potrebbe ufficialmente aggregarsi al gruppo e tornare arruolabile. Due anni dopo. Se non è una favola questa…