Difesa a 3 o difesa a 4, il grande dilemma. I numeri che dicono?
E’ il grande dubbio della vigilia, almeno nella nostra testa. Lucarelli, proprio la scorsa settimana nella conferenza post Brescia, aveva escluso (a parole) la possibilità di passare a 4. “E’ una questione di equilibri: ho ereditato il lavoro di Andreazzoli e non ho ritenuto opportuno, per questi ultimi due mesi, cambiare di nuovo. Anche perché reputo Andreazzoli un bravissimo allenatore, anche più bravo di me”.
La verità (almeno sul campo) è che Lucarelli poi ha utilizzato comunque i due sistemi di gioco, su cui ha lavorato spesso anche le passata stagione. La sua Ternana sa cambiare pelle in corso, sa come tenere il campo sia con la difesa a 3 che con la difesa a 4. E’ evidente che cambia l’atteggiamento della squadra: più coperta con un difensore in più, più aggressiva con baricentro più alto con un attaccante in più. Ma i numeri, che dicono?
La stagione della Ternana è divisa sostanzialmente in due: la prima parte, con la difesa a 4 (salvo qualche variazione sul tema) fino alla sconfitta di Frosinone. Da lì Andreazzoli decide di coprire di più la difesa (appunto) e di passare a 3. Il cammino della Ternana non cambia di molto, arrivano le dimissioni, torna Lucarelli, ma il vestito della Ternana non cambia: rimane la difesa a 3.
E quella difesa a 4 che soprattutto nella fase iniziale del campionato aveva dato molte soddisfazioni? Solo in alcune porzioni di partita…
Nella prima parte del campionato è ovvio che la media punti sia più alta (1,37). La Ternana ha segnato poco più di un gol a partita (1,05) e ha subito di più (1,26). E se andiamo a guardare gli XGol la proporzione non cambia: 1,17 per quelli fatti, 1,62 per quelli subiti. Insomma la difesa a 4 non porta (mediamente) una produzione offensiva clamorosa. Anzi.
Nelle partite con la difesa a 3 al di là della media punti (1,08, più bassa) i gol fatti e subiti più o meno si equivalgono (0,82 fatti, 1 preciso quelli subiti). Ma cambiano le proporzioni per quanto riguarda la produzione offensiva. La Ternana infatti avrebbe dovuto segnare 1,42 gol a partita (quasi il doppio) e 1,29 subiti.
Insomma pare che sia una questione di precisione e di brilantezza, ma che nel lungo periodo funzioni meglio la difesa a 3.
Ma ad incasinare ancora di più i ragionamenti c’è il rendimento della squadra nelle ultime 5. Perché il trend è completamente diverso. La Ternana ha giocato il 68% dei minuti con la difesa a 3. Il 28% con il 433 o 4312 (il resto dei minuti, una ventina, in 5 partite è stato giocato con il 4411). Praticamente la Ternana con la difesa a 4 ha giocato le ultime due, con Brescia e Spal, una volta andato sotto. E i numeri dicono che è stata molto efficace (la media addirittura traslata sui novanta minuti sarebbe di 2,44 gol a partita e di 0,52 subiti): molto di più che nelle partite giocate con la difesa a 3 (XGol fatti 1,6, XGol subiti 1,24). Però qui va considerato l’avversario: un conto è giocare contro Bari e Genoa un conto Brescia e Spal…
Insomma: difesa a tre o difesa a quattro?