E ora, che succede?

Ora la Ternana è in vendita. Presso lo studio legale Proietti di Terni tutte le informazioni necessarie.

Di sicuro, visto che non ci è riuscito Longarini in questi mesi, sarà difficile trovare un imprenditore serio, uno che abbia a cuore le sorti della società, della squadra e della città. Qui dovrà recitare un ruolo chiave anche il Comune, interlocutore primario di questi nuovi imprenditori.

La speranza è di trovarne uno migliore. Uno che non abbia tutti i difetti che la famiglia Longarini ha palesato in tanti anni di proprietà. Difetti che hanno contributo ad esacerbare gli animi, ad evitare un dialogo con la città, a tenere un rapporto conflittuale con chiunque (o quasi) incrociasse la loro strada.

Di sicuro sarà complicato trovare qualcuno che garantisca la stessa solidità economica che hanno garantito i Longarini finora. A guardarsi intorno non c'è tanto meglio, almeno in Italia, anche fra le società professionistiche.

Il problema è se ne si trova uno peggiore. O uno notevomente meno abbiente. O addirittura non si trova.

Purtroppo la realtà locale non presenta molte opportunità, considerando soprattutto il momento socioeconomico in cui versa la nostra area geografica. Di imprenditori "illuminati" non ce ne sono. E anche dragando il contesto nazionale sarà difficile che qualcuno si interessi alla Ternana per il puro gusto di possedere una squadra di calcio senza alcun tipo di interesse (personale o professionale) per il territorio. Il mondo del calcio, in tutta onestà, negli ultimi anni non ha fatto in modo che gli imprenditori si avvicinassero, anzi. Soprattutto in B. Pochissimi guadagni, tante spese, poca visibilità. E soprattutto un sistema che comincia a farti diventare "famoso" solo in A e se fai bene…

Quindi? La Ternana è a rischio iscrizione? Oppure Longarini provvederà a farlo, continuando a cercare il compratore? Questo passaggio non è esplicito, ma facilmente comprensibile: se non si trova la Ternana non esisterà più.

Come detto nel nostro editoriale è una lotta contro il tempo, letteralmente. Si può fare calcio (come ha fatto il Lanciano) anche spendendo solo i soldi della Lega. Ma bisogna avere gente brava e competente. E bisogna avere anche fortuna.

Il fattore tempo non aiuta, anzi è il primo avversario.

A meno che – ma questo non lo sapremo mai – non si convinca in qualche modo Longarini a provvedere al mantenimento della squadra fintanto che non arrivi un nuovo acquirente, per scongiurare almeno la cancellazione della squadra dai campionato professionistici. Potremmo pensare anche a una strategia del genere da parte di Longarini, visto che spesso a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende.

Ma sinceramente visti i toni utilizzati nel comunicato stampa crediamo che non sia un bluff…