Poche righe per chiudere un fronte e, contemporaneamente, per aprirne un altro. Il presidente Guida parla, per la prima volta dopo le tante dichiarazioni di questi giorni. Parla senza mai nominare Benedetto Mancini, il convitato di pietra di questo comunicato stampa.
Oggetto della dichiarazione del presidente non sono “le notizie apparse sugli organi di informazione”, perché quelle non possono essere messe in discussione, ma l’epilogo e soprattutto una serie di particolari che erano emersi proprio dalle diverse interviste che Mancini aveva fatto in queste ultime ore, dispensando ottimismo sulla chiusura della trattativa.
Nessun incontro negli studi notarili fra lui e Guida (anche se Mancini aveva detto che l’incontro era preliminare e con Antonio Scaramuzzino): immaginiamo che questo valga sia per il passato che per il futuro. Uscire allo scoperto così, dopo giorni e giorni di silenzio e di parole riportate da altri (vedi l’assessore Schenardi o i dirigenti della società) ha un significato importante. La trattativa con Mancini non c’è più, non è più in essere. E il motivo di questa interruzione è da cercare nel pagamento non effettuato della prima tranche per l’acquisizione del club.
Perché la trattativa c’è stata eccome. E il presidente ha creduto forse troppo nelle buone intenzioni altrui, tanto da fidarsi per ovviare al pagamento degli F24 che invece non è mai arrivato e che è costato alla Ternana la penalizzazione. Rimane il grande interrogativo di come si sia potuti arrivare a questo punto, ma soprattutto ora c’è un altro fronte che si apre.
Quali sono e con chi sono le trattative in essere “volte a garantire un futuro solido alla Ternana Calcio”? Di nomi nuovi ancora non ne sono usciti. Solo tante voci non confermate da nessuno (tipo l’interessamento, di nuovo, di Ferrero) o tentativi datati (come per esempio Fedeli, con il quale Guida non ha mai parlato).
Ad oggi la soluzione più concreta è che possano essere i soliti amici della proprietà a supportare Guida in questa fase delicata, portando la Ternana ad una cessione, senza però ulteriori scossoni. Ma al netto delle scadenze da dover rispettare (IVA al 30 settembre, che non desta particolari preoccupazioni e gli stipendi del 16 ottobre, che porterebbero ad un’ulteriore penalizzazione) c’è proprio la necessità di trovare un compratore di rilievo che possa davvero far uscire la Ternana da questo pantano.
Bisogna trovarlo serio e bisogna fare in fretta. Magari anche in silenzio: primo segnale della concretezza e serietà di una trattativa di questo livello.
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