La mossa del presidente
Con l’era De Canio forse parte il progetto Unicusano a Terni, nel vero senso della parola. Sicuramente dopo errori, di cui per primo Bandecchi si è preso la responsabilità, sicuramente dopo aver perso punti, terreno e tempo. Quindi sicuramente in ritardo. Se non ci fossero stati errori non si sarebbe certo arrivati a questa situazione e certamente non sarebbe stato necessario l’arrivo di De Canio.
Ma aver convinto un allenatore con questa esperienza (anche manageriale) significa aver capito di aver ancora da imparare. Capire che è necessario affidarsi a dei professionisti con grande esperienza. Soprattutto per tirarsi fuori da una situazione difficile, anzi difficilissima.
Senza rinnegare il passato e la scelta fatta ad inizio anno, ovvero Pochesci, che ha cercato di imporre la sua filosofia anche in serie B. Pochesci è stato un allenatore amato a Terni, nonostante i risultati, per l’anima che ha dato alla squadra e per la sua viscerale passione. Purtroppo non è bastato. Ma sarebbe ingeneroso e assolutamente sbagliato ritenere che l’unico errore (o gli unici errori) siano stati fatti da Pochesci.
Senza voler per forza fare la Santa Inquisizione tutti, Bandecchi in testa, se dovessero prendere ora la Ternana avrebbero un bagaglio di esperienza, che avrebbe portato ad altre scelte, ne siamo certi. Bandecchi si è preso la responsabilità di tutto, come dovrebbero fare i presidenti, quelli veri. Ci ha messo la faccia e ce la continua a mettere. E dalle parole è passato ai fatti.
Questi significa la scelta di De Canio: dare forza al suo progetto, nonostante la classifica drammatica. Dare speranza per il futuro, nonostante l’ultimo posto in B. E per la scelta di De Canio, come è stato sottolineato anche dallo stesso Bandecchi, bisogna dare merito a Ranucci. In queste ultime settimane a cento di roventi critiche, ma che ha continuato a lavorare per trovare una soluzione agli errori commessi.
Ora possiamo dire che la Ternana è più completa con l’esperienza di De Canio. Che magari servirà a tutti nel lavoro che ci sarà da fare. Una spalla “calcistica” di comprovata esperienza che può servire anche a livellare i pesi all’interno della società. Sia per il mercato che per il budget a disposizione, sia per le scelte da effettuare durante la settimana. De Canio non si è presentato come un despota, anzi. Mette la sua esperienza a disposizione di tutti. Potrà contare sulla valida spalla di Evangelisti (che si è messo a disposizione con tutti e che sente questo gruppo come “suo”), potrà contare certamente su Ranucci. Non sappiamo ora se basterà, ma di sicuro è un nuovo inizio…