Oggi pomeriggio, in sala stampa al Liberati si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Danilo Pagni.
"E' un uomo che ho voluto fortemente io – dice Carbone – perchè lo conosco come uomo e come professionista, so che viene dalla gavetta e che si è costruito con le sue mani. Parlando con la società, che ha avallato questo mio desiderio, ho detto che volevo fortemente una persona per confrontarmi e per fargli gestire il calciomercato. Danilo è un uomo da campo, sarà il mio punto di riferimento oltre ad Andrea".
Qualche settimana fa aveva detto che il suo uomo mercato sarebbe stato Vasile…
"Andrea Vasile rimane un mio uomo, ma erano già parecchie settimane che ci pensavamo e che ne parlavamo, perchè credo sia importante per me. Andrea è e rimane il mio consulente manageriale".
Questa per lei è la prima esperienza in Serie B, tantaesperienza in Lega Pro, qualche passo falso, ma ci sta; quale è stato il motivo che la ha spinta ad accettare?
"Io parto da un presupposto: casa mia è il calcio, mio padre era allenatore, a casa mia si vive di calcio e io faccio il ds da quando avevo 24 anni, ho cominciato dalla Prima Categoria poi sono salito. Io auguro a chiunque di avere la forza, l'umiltà e l'amore che ho per questo mestiere. La B l'ho studiata al campo scout al Chievo, la conosco a menadito, e mi sento prontissimo, me la sono conquistata ed è un punto di partenza. Ho avuto diversi colloqui, e a volte mi sono ribellato anche al sistema del calcio italiano. Io Terni la conosco, sono venuto da avversario, ma quando il mister mi ha chiamato ho pensato che solo un presuntuoso avrebbe rifiutato".
Al di la delle difficoltà palesate dalla classifica, c'è il rapporto molto complicato della società con altri direttori sportivi: questo le incute apprensione?
"Una persona ha problemi se non è sicura di come lavora o se ha la coscienza sporca. Se fai un lavoro, perchè ti devi spaventare di fronte ad una nuova offerta: oggi questa proprietà ha avallato il mio arrivo, e io farò di tutto per tenere alto il nome della società. Se Terni adesso si scolla, dà il fianco, e invece tutti noi dobbiamo essere uniti, perchè su tutti i fronti se ci scolliamo diamo un segnale negativo: l'unico rimedio è la compattezza dell'ambiete, l'entusiasmo. Stare a pensare a cosa si sarebbe potuto fare non ha senso: fare mercato non sarà facile, ma non sarà nemmeno impossibile. Se dall'esterno facciamo capire che siamo deboli e abbiamo paura è peggio".
Quanto penalizza la classifica?
"Molto, ma Terni è una piazza che piace, la proprietà è molto stimata, così come l'allenatore. Non dobbiamo parlare del passato, creiamo anche degli alibi alla squadra, in campo vanno loro e la società non ha mai fatto mancare nulla, mai sentito che mancasse qualcosa. Non regge l'alibi della scadenza, anzi, spesso arrivare a scadenza motiva ancora di più i giocatori; questi ragazzi hanno tutti gli stimoli".
Come pensate di salvare la Ternana?
"Dobbiamo capire davvero su chi possiamo contare, chi ha amor proprio, perchè chi non lo ha più se ne va via domani, e da li parte tutto: chi non sposa la causa va via".
Interviene Carbone: "Ci dobbiamo migliorare e bisogna che arrivi un messaggio ben preciso: noi tutti ci vogliamo migliorare, e si può migliorare solo se prendiamo certi tipi di giocatore. Non sarà facile, non è facile, le difficoltà son tante, anche la posizione di classifica. La società poi è pronta anche a fare qualche sacrificio per alcuni giocatori, ma tutti devono sposare il nostro progetto, noi dobbiamo prendere quelli che sono pronti a sposare la causa della Ternana".
Quali sono le caselle da coprire?
"Ci serve un giocatore per ruolo, forse due in attacco, anche se Falletti e Avenatti sono ancora nostri giocatori, torneranno qui e lavoreranno qui, sono importanti per noi, per salvarci. Al di la delle richieste, non credo che possiamo cedere a qualsiasi tipo di richiesta".
Direttore, parlando di Avenatti e Falletti, se vogliamo migliorare dovremmo mantenere i pezzi pregiati…
"Non è detto che non si faccia. Intanto loro sono due calciatori della Ternana, alla Ternana devono moltissimo e devono dare il 101%, poi è chiaro che noi faremo la nostra parte".
Mister, c'è qualcuno che non ha più voglia di stare qui?
"No, è solo chiaro che dopo Carpi è scattato nella testa di qualcuno qualcosa, altrimenti non si spiega, forse qualcuno ha mollato, ma non per giocare contro. Io conosco gli uomini che ho, e ti dico che in modo incoscio qualcuno ha staccato, perchè magari vuole andar via, ma mai qualcuno ha giocato contro".
Direttore, lei ha un'idea di massima sul tipo di squadra che si andrà a creare e che tipo di caratteristiche avrà la squadra?
"Io nomi non ne voglio fare, non voglio creare false illusioni nè deprimere la'mbiente. Abbiamo giovani di buona qualità, e abbiamo anche espresso un bel gioco a volte, forse qualche esperto avrebbe potuto dare di più. Ci saranno inserimenti esperti, ma questo non vuol dire che se ci sono bravi giovani non andiamo a prenderli. Io punto anche obiettivi difficili, alla gente dobbiamo dire la verità: siamo ambiziosissimi e motivati, anche sul mercato, e stiamo lavorando per determinati obiettivi. L'importante è la mentalità, di tutti quelli che giocano con la Ternana: bisogna essere uomini prima di tutto".
Che tempi si da direttore per apportare le prime modifiche all'organico?
"Io penso che dato che ci siamo prefissati obiettivi pesantucci, qualche giorno in più magari ce lo prendiamo. Non posso darvi date, bisogna avere pazienza, il calciomercato è talmente contorto, soprattutto in Serie B".
Interviene ancora Carbone: "Serve pazienza, ci siamo prefissati degli obiettivi e ci siamo creati delle alternative, quindi qualche giorno in più ci potrà volere".
Il suo legame con la Ternana quanto dura?
"Fino a giugno".
Il probabile arrivo di Roberto Insigne rappresenterebbe una possibile partenza di Falletti?
Risponde Carbone: "Falletti è inamovibile, fino a giugno non si muove, e Avenatti è come Falletti".
Come si migliora una squadra che gioca bene al calcio?
"Nel calcio non bisogna perdere, e per non perdere la maggior capacità che un giocatore può avere è la capacità di mantenere la soglia dell'attenzione".
Mesi fa, in crisi, sei stato confermato; durante queste vacanze la tua panchina è rimasta salda e ti hanno anche fatto scegliere il ds: che opinione hai?
"Quando io vi dico che valutiamo sempre insieme, vi dico la verità. Le partite che abbiamo perso, bisogna vedere come si perdono: come fai a dare la colpa ad un qualsiasi allenatore, se la squadra non soffre, gioca e poi perde? Il presidente secondo voi dà la colpa all'allenatore. Noi non vogliamo retrocedere, non esiste al mondo questa cosa".
Mister, rifaresti la scelta fatta ad agosto?
"Si, perchè non si può rifiutare Terni per paura".
Direttore lei è l'unico responsabile del mercato quindi?
"Certo, io sono l'unico responsabile di me stesso".
Zanon è nei piani di uscita?
"Io non ce l'ho mai messo in uscita, se non me lo chiede lui io non lo mando da nessuna parte. Ma non c'è una parola definitiva per nessuno, se mi chiedono di andare via, vanno".
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