La rabbia e la consapevolezza
Bandecchi non parla mai a caso. Non lo fa nelle interviste, non lo fa nelle conferenze stampa, non lo fa nei suoi messaggi su Instagram (che hanno avuto il grandissimo merito di far conoscere nel più breve tempo possibile la sua filosofia ai tifosi), non lo fa certamente quando parla alla squadra.
È sicuramente cambiato il ritmo, l’intensità, la modalità. Prima, quando la Ternana correva ancora per la prima piazza ha dichiarato di voler vincere il campionato, quindi criticava a più riprese anche i mezzi passi falsi. Poi, quando la Ternana aveva la possibilità di riaprirlo, il campionato, ha puntato la sua comunicazione sulla “fortuna”, ma soprattutto suo fatto di non aver nulla da perdere e quindi di avere coraggio.
Ora che bisogna andare a giocarsi i playoff con un gruppo di granito (ed è consapevole che la squadra sta attraversando o ha appena attraversato un periodo difficile) punta sugli aspetti positivi delle prestazioni: non si prendono gol, si è giocato alla pari con il Bari, la reazione. Eccetera, eccetera. La trasformazione che ha visto il presidente non deve rimanere un caso isolato, come ha chiesto lui stesso. Perché questa è una squadra costruita per vincere. E vincere i playoff non è detto che sia più semplice che vincere il campionato.
Da ora in poi, tutti, in Ternana dovranno guardare in avanti. Senza andare a vedere quello che si è fatto finora. Il campionato di fatto è finito. La Ternana ha incontrato tutte le grandi (a parte il Catanzaro) e ora deve pensare ai playoff. Deve diventare mentalmente più forte di quello che è stato finora. A questo serve alimentare la continuità. La convinzione. La trasformazione da bruco a farfalla.
Ma in cuor loro, come succede a noi tifosi, i protagonisti di questa stagione non possono che essere arrabbiati per quello che è successo. Lo sarà sicuramente anche Bandecchi, che ora (giustamente) punta su altro. Ma noi siamo arrabbiati perché la Ternana è a meno 16 dalla vetta. È a meno 10 dal Bari. Perché è addirittura quinta in classifica, dietro anche a Monopoli e Potenza. Siamo arrabbiati per i punti persi in casa con squadre più che abbordabili. Siamo arrabbiati perché negli scontri “diretti” (quelli con le squadre che ci precedono in classifica) la Ternana è riuscita a vincere solo con il Potenza. Queste cose ci fanno rabbia, come la fanno ad ognuno dei protagonisti. Ognuno di loro ha una spiegazione rispetto al motivo per cui si è verificato tutto questo. Ma la riflessione, approfondita, va fatta. Solo all’interno.
All’esterno è giusto dare segnali positivi. Anche perché noi stessi siamo positivi. Consapevoli che questa squadra ha dei valori (tecnici e morali) molto importanti, che ancora non ha sviluppato per intero. Perché il campionato (praticamente finito) regalerà alla Ternana sicuramente una situazione di classifica migliore di questa e che magari arriverà anche la soddisfazione della vittoria della coppa Italia di C. Perché in questo periodo ci sarà la possibilità di avere una consapevolezza diversa, nuova, migliore. Adatta ai playoff, adatta alla promozione in serie B. E su questo verte il lavoro di tutti: dal presidente in giù. Trasformare la prestazione da “occasionale” in costanza, la rabbia in consapevolezza. Perché se questa Ternana non è riuscita a vincere il campionato, può ancora tornare in B. Ed è a questo che tutti devono tenere chiaro in testa.