Metamorfosi Avenatti, versione Serie A. Tesser gli ha dato la ricetta giusta…
Diciamolo: in pochi, forse, avrebbero puntato un euro a giugno scorso su una metamorfosi del genere. E invece, Felipe Avenatti s'è preso la Ternana sulle spalle. Da desaparecido a leader. Segna (tanto), di testa le prende tutte, fa salire la squadra e addirittura fa segnare. O quantomeno ci prova, se non fosse per l'errore di Bojinov perdonato in una notte di festa. Al Matusa, non proprio un campo qualsiasi, Avenatti stacca l'ennesimo pass di questa sua stagione fin qui da urlo: cinque gol sempre decisivi in generale, nello specifico – contro il Frosinone – una prestazione a tratti da giocatore di Serie A.
Felipe non si è fermato un secondo. Ha combattuto, corso, cercato di segnare (trovando Pigliacelli e la traversa) ma pure inventandosi una sgroppata da primo Ibrahimovic per mandare in porta Valeri quando in campo erano tutti ormai senza energie. Lui no. Com'è possibile? Ha imparato la ricetta di Attilio Tesser, uno dei pochi allenatori in circolazione ancora capaci di insegnare calcio ai ragazzi con pazienza, intelligenza, conoscenze. Lo ha coccolato in ritiro, rigenerato fisicamente, costruito come prima punta d'area che sapesse giocare il pallone come piace all'Animale, ma senza esagerare nel venirselo a prendere lontano dalla porta. Felipe, pensa a fare gol… la prima cosa.
E poi c'è il sacrificio. La voglia di lottare, sgomitare, randellate prese e date, consapevolezza di non doversi fermare per un secondo. Se si vuole diventare grandi c'è da fare tutto questo, non solo un gol all'Europeo giovanile come eterna memoria. Avenatti lo ha imparato, allenamento dopo allenamento, conquistandosi anche l'affetto dei suoi tifosi e scordandosi ogni accusa di saudade. Sta bene qui, Avenatti. Terni è casa sua. L'Uruguay lo osserva, vede il figlio celeste crescere e racconta il rammarico di chi poteva prenderlo due anni fa. Se lo gode la Ternana, grazie al lavoro di Tesser. La strada è ancora lunga. "Felipe deve imparare molto, ma le qualità le ha ed ormai è sulla strada giusta. Ha capito che deve metterci sacrificio". Ok, la ricetta è giusta. Parola di Attilio.