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Montalto, Carretta: una questione di scelta

Tutti noi abbiamo goduto quando con tre gol Adriano Montalto ha ribaltato il Perugia in casa loro. Facendoci vincere un derby storico che purtroppo, nonostante i 20 gol del “Tagliagole”, non è servito a salvare la Ternana. Come non è bastata la stagione esaltante (a tratti) di Carretta. La Ternana spettacolo in avanti, dei tre tenori (ci mettiamo anche Tremolada) purtroppo non era equilibrata: né per come era messa in campo, né forse neanche per i valori.

Montalto e Carretta sono stati due scommesse di Evangelisti: vinte, senza dubbio. Vinte talmente tanto che si pensava ci si potessero fare, avesse la Ternana venduto i due, molti soldi. Si parlava di milioni di euro, addirittura di serie A addirittura per l’esterno: Chievo, Genoa, Sampdoria.

Forse in pochi si ricordano che Montalto è partito in ritiro con la Ternana in prova. Firmando un contratto al minimo salariale infarcito di bonus che si è guadagnato sul campo. Se non avesse accettato quel contratto, quella opportunità che la Ternana gli stava dando, sarebbe andato a giocare ancora una volta in C, a Martina Franca. Idem per Carretta che la B praticamente non l’aveva mai vista. Hanno sfruttato l’occasione. Senza dubbio.

Montalto meritava anche il rinnovo di contratto. E la Ternana glielo ha proposto: più del doppio di quello che aveva maturato a fine stagione più premi (vale a dire 200mila circa più premi). Ma Montalto, ricordando i gol nel derby, la gioia nel ritorno, i 20 gol in campionato, ha preferito non firmare. Non solo: ha preferito una B certa a una che è sub iudice in un ripescaggio che sembra un thriller. Lui e Carretta. Non solo (eh si perché non finisce qui): se fossero andati in ritiro radiomercato fa sapere che non sarebbero stati contenti.

La Ternana vuole iniziare con il piede giusto. Meglio sacrificare chi non ci crede. Chi rimane a Terni deve essere convinto, altrimenti meglio cambiare aria. È stato questo il motivo per cui Montalto e Carretta sono stati ceduti. Di sicuro neanche alle cifre a cui faceva riferimento Evangelisti, di sicuro non per colpa della Ternana. Alle volte nel mercato bisogna cedere, se non si vuole utilizzare il pugno duro. Ecco: se la Ternana in questo caso ha una colpa è di essere stata troppo poco rigida, poco dura.

È vero: nel calcio la riconoscenza non esiste. Basta un post sui social per ringraziare i tifosi e si continua per una nuova avventura. Giusto così, ci mancherebbe pure. È un mondo di superprofessionisti, in tutti i campi.

Ma che almeno però ognuno si prenda la propria responsabilità. Niente serie A, la Cremonese in B, certa. La vita è fatta di scelte, ognuno faccia le sue.

Redazione TernanaNews

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