Progetto stadio-clinica, tra Comune e Ternana è stato match nullo
La Ternana con l’avvento alla presidenza di Stefano D’Alessandro ha dato il proprio ok alla partecipazione al progetto clinica-stadio
C’era attesa per il primo faccia a faccia tra il Comune e la Ternana sulla questione stadio-clinica, il progetto che proprio la Ternana, targata Stefano Bandecchi, aveva presentato all’allora amministrazione guidata da Leonardo Latini. Un percorso complesso ma innovativo e soprattutto percorribile come hanno dimostrato le successive autorizzazioni scontate in sede locale, regionale e ministeriale.
Sembrava dovesse essere di fatto una formalità l’incontro andato in scena a palazzo Spada. Il Comune vuole farlo, la Ternana pure e il terzo interessato anche, visto che il Sindaco Bandecchi anche recentemente ha affermato che l’area è la sua e che lui realizzerà comunque la clinica o ne cederà il diritto e l’area in cambio di otto milioni di euro.
Una chiacchierata tra le parti per produrre un comunicato ufficiale uscito dalle stanze di Palazzo Spada che lascia davvero interdetti. Perché l’incontro al quale hanno preso parte tre assessori (Maggi, Schenardi e Iapadre oltre al Rup, l’architetto Giorgini) è stato ritenuto “incontro proficuo che ha fatto emergere la volontà della Ternana di andare avanti sull’operazione, ad oggi non realizzabile senza l’accordo con la Ternana Women, proprietaria del terreno ove deve essere realizzata la clinica”
E allora? Qual è la novità, quale l’utilità di un incontro al quale non ha partecipato il sindaco Bandecchi che è proprietario della Università Cusano, a sua volta proprietaria della Ternana Women. Sapere che la Ternana era d’accordo ad andare avanti? Per questo poteva essere sufficiente una Pec, come quella inviata dalla società rossoverde in Comune qualche giorno fa.
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Quale futuro per un’opera di rigenerazione urbana che risolve oltre alla questione stadio anche le problematiche di un pezzo importante di città?
Insomma, la sensazione è di essere al centro di piccole schermaglie delle quali, obiettivamente, facciamo fatica a comprenderne l’utilità. D’accordo che alla fine nel comunicato di Palazzo Spada si afferma che il confronto è stato proficuo, ma la sostanza non cambia. Perché al tavolo mancava uno degli attori, forse il più importante, visto che da presidente della Ternana ha ingaggiato una lunga battaglia con la Regione (sostenuto dal consiglio comunale di allora e dai tifosi) per ottenere la possibilità di realizzare una clinica privata da convenzionare con l’Asl.
Quindi le parti dovranno rivedersi ancora una volta e decidere, speriamo definitivamente, se andare avanti e come. Di sicuro sarà necessario formare una società ad hoc, di scopo, nella quale far convergere Ternana, ternana Women, Comune e soggetti investitori, magari anche il soggetto imprenditoriale che sarà chiamato a realizzare le opere.
D’Alessandro sogna di cominciare i lavori nell’anno del centenario e intanto pensa anche al centro sportivo
Per sottolineare l’importanza di avere tempi certi e possibilmente rapidi per la realizzazione del progetto combinato stadio-clinica basta ricordare una recente intervista del presidente rossoverde Stefano D’Alessandro che ha affermato di avere quale obiettivo l’inizio dei lavori entro l’anno del centenario della Ternana, il 2025.
Proprio per non farsi trovare impreparati i dirigenti rossoverdi (affermazione del direttore D’Aniello) hanno anche individuato l’area sulla quale potrebbe sorgere il centro sportivo. Un’area nella zona di Sangemini visto che l’ipotesi Colle dell’Oro è definitivamente tramontata. Operazione parallela a quella dello stadio anche se non direttamente collegata ad essa. Infatti i primi lavori di demolizione del Liberati interesseranno la tribuna A e, di conseguenza, l’antistadio imponendo quindi il trasloco alla squadra per gli allenamenti. Quindi rendendo indispensabile una soluzione ponte in attesa del centro sportivo.