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Quando sono i giovani a tirare la volata

“La carta d’identità non la guardo”, ha detto sempre Breda nelle sue conferenze stampa. Come a dire: se uno è bravo è bravo, non mi importa quanti anni ha. E questo naturalmente è un vantaggio, in una rosa costruita con tanti giovani, anche di talento. Questo chiaramente – come abbiamo detto tante volte – significa anche saper sopportare dei passaggi a vuoto, delle partite meno brillanti, delle letture in fase della gara che magari con un pizzico di esperienza in più potevano essere gestite diversamente.

E proprio l’esperienza è quello che dovrebbe mettere a disposizione chi invece ha già qualche anno di Serie B sulle spalle. Cercare di essere il leader tecnico ed emotivo della squadra, proprio per condurre una squadra molto giovane anche nei momenti più complicati, in acque più tranquille.

Ci sembra però che questo fattore di esperienza in questa stagione non stia aiutando la squadra. I “vecchi” non riescono ad ingranare come vorrebbero e questo si vede nelle gare dove non si riesce ad essere dominanti. In attacco quest’anno è praticamente sempre mancato Favilli e questo chiaramente non solo ha permesso a Raimondo di sbocciare ma in qualche circostanza avrebbe certamente fatto comodo la sua qualità. Non è riuscito sicuramente a ricavarsi uno spazio Dionisi. Lo stesso Falletti, fin quando c’è stato, pur essendo riconosciuto come leader tecnico in campo non è riuscito sempre a mettere la quinta. Lo stesso si può dire per il centrocampo: Viviani sempre out, Labojko, De Boer (che comunque veniva da un campionato estero) e Luperini per un motivo o per un altro non sono riusciti ad imporsi, come sottolineato altrove.

In difesa Capuano e Sorenes (oltre Mantovani) rappresentano sicuramente una solidità, al netto degli errori che ognuno può fare nel corso di una stagione. E lo stesso Casasola, con una vena realizzativa importante diciamo che può farsi perdonare qualche errore in fase di copertura. 

Ma sono certamente i giovani quelli che si sono messi più in mostra: Raimondo, Diakité, Distefano, Favasuli, Lucchesi. Sono i giovani quelli che hanno reso meglio. Quelli che per esempio nelle nostre pagelle sono al top del rendimento. Quelli che hanno rubato l’occhio e che hanno galvanizzato i tifosi della Ternana. Probabilmente il prossimo anno non saranno con noi (anche Diakitè, nonostante sia l’unico di proprietà) e allora conviene goderseli adesso. E sperare che il loro entusiasmo, la loro abnegazione, la loro veemenza, possa servire d’aiuto per la squadra e per il gruppo. E che possa servire anche alla piazza per poter capire come accompagnare la Ternana

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