“Quel gol a Zoff non lo dimenticherò mai”

Renato Luchitta, protagonista della seconda promozione in A, racconta il calcio che fu.

“Quel gol a Zoff non lo dimenticherò mai”

Ancora una volta siamo andati a scovare un ex-rossoverde di uno dei periodi più belli ed appassionanti della storia della nostra squadra del cuore. Con i ricordi torniamo ai mitici anni Settanta,  incontrando questa volta Renato Luchitta, giocatore in casacca rossoverde nelle stagione 1972-73 e in quella successiva.

Erano quelli gli anni della Ternana in serie A con Viciani prima e con Riccomini poi, ed erano anche gli anni che vedevano costantemente il Liberati stracolmo di tifosi, con larga rappresentanza di famiglie intere, che magari fino a qualche anno prima non si erano interessate più di tanto al calcio. Ma come si poteva ignorare quello che stava accadendo nella nostra città? La Ternana era ritornata in C prima ed in B poi, dopo oltre 20 anni di sofferenze e di “bocconi amari”.

Luchitta nasce a Corno di Rosazzo (UD) il 12-11-1948.

Nel ruolo di centrocampista, cresce calcisticamente nelle giovanili della società dilettantistica della Sangiorgina, e prima di arrivare alla Ternana veste le maglie di Bologna, Crotone, Sangiovannese, Imola e Cesena. Dopo l’esperienza in rossoverde andrà alla Spal prima ed al Forlì poi, dove concluderà la sua carriera professionistica, dopo ben 8 stagioni in maglia biancorossa.

Una volta appese le scarpette al classico chiodo ha lavorato nel campo dell’edilizia, mentre con il calcio ha continuato prendendo il patentino di terza categoria per allenare fino alla Promozione, ruolo svolto per anni, ultimamente nelle società del Predappio e del Forlimpopoli. Oggi Luchitta vive a Cesena.

Come si innamorò del gioco del calcio?

“Come molti bambini della mia epoca ho cominciato giocando nella parrocchia del mio paese, poi successivamente nel Collegio di Cividale del Friuli. Lì mi notarono degli osservatori dell’Inter e all’età di 13-14 anni mi avrebbero voluto portare a Milano, ma tutto naufragò perché non si misero d’accordo sul compenso economico”.

Prima di arrivare in maglia rossoverde, quando militava nel Cesena, ebbe modo di incrociare la Ternana (il 12-12-1971: Cesena-Ternana 0-2, e il 30-04-1972: Ternana-Cesena 0-0). Ricorda quelle due partite? Che impressione ebbe dell’ambiente rossoverde?

“Ricordo perfettamente quelle partite e il gioco ubriacante della Ternana di Mister Viciani. Con quei passaggi continui e brevi era sempre molto complicato riuscire a rubargli la palla, la vedevi passarti vicino ma andava sempre sui loro piedi!”.

L’estate seguente quindi arrivò alla Ternana. Quali furono le dinamiche?

“Io stavo benissimo a Cesena e non me ne sarei mai allontanato, nemmeno per tutto l’oro del mondo! Mi aveva notato Meregalli e fu lui a consigliarmi di venire a Terni. Seppi del mio trasferimento solo all’ultimo giorno di campagna-acquisti, e piansi per la disperazione”.

Quando arrivò a Terni, conosceva già qualcuno dei suoi nuovi compagni di squadra?

“Non conoscevo nessuno, se non per averci giocato contro”.

Il suo esordio nella Ternana rappresenta per la Società una stagione storica. Infatti per la prima volta si partecipava alla serie A. Purtroppo le cose non andarono per il verso giusto. Che ricordo ha lei di quella stagione?

“Fu un’esperienza storica per la città, ma anche personale, visto che fu per entrambi la prima volta. E giocare la domenica contro personaggi del calibro di Rivera, Mazzola, Riva, Facchetti, era una soddisfazione incredibile”.

Mister Viciani. Un nome che a Terni suscita ancora emozioni a non finire. Quando fu chiamato alla Ternana lo conosceva già? Che tipo di allenatore era?

“La prima cosa che mi colpì fu sicuramente la preparazione estiva. Non avevo mai fatto una preparazione così dura! Però ci servì senz’altro per il proseguo della stagione. Viciani non lo conoscevo di persona ma instaurai subito un buon rapporto con lui. Era un allenatore molto preparato, preciso e scrupoloso, quasi maniacale nei suoi metodi, che prevedevano anche terapie mediche per migliorare la nostra condizione fisica. In proposito ricordo le flebo e le iniezioni intramuscolo del lunedì mattina che dovevano servire per la disintossicazione. Molto spesso il mister in campo mi dava il compito di marcare l’avversario più dinamico”.

Nella stagione successiva, dopo la retrocessione in serie B, alla guida della squadra venne chiamato Riccomini. Fu lui a confermarlo o fu una scelta della Società?

“Della rosa dell’anno precedente fummo confermati solo in sei e fu Riccomini a volere che io rimanessi. Mi aveva visto giocare in un’amichevole a Siena (il 24-05-1973: Siena-Ternana 3-3) e lì mi disse che avrebbe voluto la mia riconferma”.

Quella fu una stagione esaltante, visto che al termine della stessa la Ternana si aggiudicò il diritto di partecipare nuovamente alla serie A. Con le sue 34 presenze si può senz’altro considerare un pilastro di quella squadra. Che emozioni le provoca ricordare quella stagione?

“Mi emoziono ancora oggi al solo ricordo! Come dimenticare le migliaia di tifosi che ci vennero ad aspettare ad Orte dopo la vittoriosa trasferta di Catania, all’ultima giornata di campionato? Che emozione! E pensare che ad inizio stagione non erano in molti a considerarci tra i favoriti, visto che la rosa della squadra venne composta prevalentemente da cosiddetti “scarti” di squadre di categoria. Ma eravamo tutti molto motivati nel voler dimostrare il nostro valore. E si può senz’altro sostenere che ci riuscimmo nel migliore dei modi!”

Come era l’ambiente del Liberati in quegli anni?

“La città viveva per il calcio e per la sua squadra, e lo stadio la domenica era sempre pieno. Addirittura gli allenamenti della settimana erano sempre seguiti da migliaia di tifosi. Per un ragazzo come me che veniva da un piccolo paesino del Friuli non poteva non provocare tanta emozione! Io che ero abituato a giocare molto spesso davanti a 500 persone, mi ritrovavo a giocare a San Siro, al San Paolo, all’Olimpico di Roma, a Torino, Firenze, Cagliari, Bologna: da pelle d’oca!

Voglio raccontare un aneddoto: avevo avuto modo di conoscere, durante una vacanza sulle montagne friulane, Mister Nereo Rocco, il “Paron”, e quando me lo ritrovai davanti a San Siro e mi vide con il numero 11 sulla maglia mi disse: “Ehi mona! Mi prendi in giro? Che pensi che non sappia che non sei un’ala sinistra?”

Lei è l’autore di uno dei due goal con cui la Ternana battè il Bologna il 29-10-1972, prima vittoria in serie A della storia delle “Fere”. Che sensazione le da questo dato statistico?

“Una sensazione bellissima visto che ero anche un ex! Quella domenica in tribuna c’era la mia ragazza, che era romagnola, e tutti i vicini si sorpresero per la sua esultanza…in dialetto romagnolo!”.

In casacca rossoverde lei realizzò 5 goal. Qual è quello che ricorda con più emozione?

“Sicuramente quello che feci a Zoff nella partita di ritorno contro la Juventus (il 29-04-1973: Ternana-Juventus 2-3).

Ma anche quello che feci al Catania l’anno successivo (il 03-02-1974: Ternana-Catania 1-0), quando il giorno dopo lessi sul giornale la seguente dichiarazione del loro allenatore, Mister Mazzetti (ex-Perugia): “ha fatto goal al volo con il piede sinistro che gli serve giusto per scendere dal tram!”

Non c’è che dire: una gran bella soddisfazione!”.

Quale è oggi la prima immagine che le viene in mente quando pensa alla Ternana?

“Il mio arrivo in città. Il primo giorno che arrivai a Terni infatti, rimasi molto impressionato dalle bandiere, striscioni e scritte che trovai lungo la strada, diversi chilometri prima dell’ingresso in città: un impatto veramente emozionante!”

Mi parla dei suoi compagni di squadra in rossoverde, Angelino Rosa, Rino Gritti e Bruno Beatrice, i quali purtroppo non sono più tra noi?

“Con Beatrice, ex-cesenate anche lui, avevo un bel rapporto. Con Rosa c’era un vero rapporto di amicizia, anche fuori dal campo, e ci frequentavamo spesso con le rispettive fidanzate. Era impossibile non andarci d’accordo! Con Gritti avevo un normale rapporto di spogliatoio. Di lui sono indimenticabili le “bombe” che aveva con i suoi tiri! Ci ritrovammo in campo da avversari, qualche anno dopo, quando io militavo con il Forlì e lui con il Piacenza”.

Al termine della stagione 1973-74, dopo i festeggiamenti per la promozione in serie A, la riconferma non arrivò. Quanta delusione in questa scelta?

“All’epoca i trasferimenti li decidevano esclusivamente le società. La Ternana voleva acquistare Donati dalla Spal, e questa mise la condizione che nell’affare dovevo essere compreso io. Fu così che lasciai Terni per trasferirmi a Ferrara”.

Nel complesso, il suo periodo in rossoverde lo considera felice o deludente?

“Entrambi! Felice per un campionato di serie A che personalmente giocai ad alti livelli, e deludente ovviamente per la retrocessione. Ma a Terni sono stato veramente benissimo, e mi porto dietro il ricordo del Presidente Taddei, una persona veramente squisita! Per far capire che “signore” fosse posso raccontare questo aneddoto: dopo la partita di Bergamo del 22-04-1973 (Atalanta-Ternana 0-0) ci volle dare il premio partita nonostante la retrocessione ormai certa. Una cosa non certo usuale nel mondo del calcio! Aggiungo che sono tornato a Terni una sola volta, in occasione di un’amichevole tra ex-rossoverdi, ma spero di tornarci presto”.

La carriera di Luchitta in rossoverde:

1972-73(Serie A): Presenze in campionato:29,Goal realizzati:2                                                                                                                                                           Presenze in Coppa Italia: 4, Goal realizzati: 0

1973-74(Serie B): presenze in campionato:34, Goal realizzati:3                                                                                                                                                           Presenze in Coppa Italia: 3, Goal realizzati: 0

La carriera di Renato Luchitta:    

1965-66: Sangiorgina (1° Cat.) (presenze 5, goal 0)

1966-67: Bologna (Serie A) (presenze 0, goal 0)

1967-68: Crotone (Serie C) (presenze 5, goal 0)

1968-69: Sangiovannese (Serie D) (presenze 31, goal 8)

1969-71: Imola (Serie C) (presenze 74, goal 6)

1971-72: Cesena (Serie B) (presenze 37, goal 2)

1972-74: Ternana (Serie A e B) (presenze 63, goal 5)

1974-75: Spal (Serie B) (presenze 27, goal 1)

1975-83: Forlì (Serie D e C) (presenze 244, goal ?)

 

 Marco Barcarotti