Serietà, classe, eleganza e due salvezze memorabili: ecco chi è Attilio Tesser e cosa ha fatto a Terni
Sarà strano imboccare quel tunnel da destra, ma ancora di più lo sarà stare sulla panchina del Liberati da avversario. Per lui e per chi guarderà da fuori, dalla tv e dagli spalti dello stadio ternano. Dove domani ci sarà il ritorno, dopo 65 volte da "padrone di casa", di Attilio Tesser. Sarà emozionante, per tutti: per chi accoglierà, con un caloroso applauso, e per chi sarà accolto e avrà l'obbligo di scacciare immediatamente i ricordi dalla testa, per concentrarsi su altri 90 minuti della nuova avventura.
Ripartiamo da dove tutto è iniziato: dopo aver riscattato un inizio di carriera disastroso (4 esoneri in 8 anni) con la storica doppia-promozione con il Novara (dalla Prima Divisione alla Serie A, che mancava da 55 anni), Tesser arriva a Terni il 31 dicembre 2013, in sostituzione dell'esonerato Domenico Toscano. Con la squadra nei bassifondi della classifica (con soli 22 punti) e un girone a disposizione, il difficile obiettivo era quello della salvezza.
Pronti-via, subito in ritiro a Fiuggi, dove emerge già il modus operandi tipico di Tesser: poche parole, tanto lavoro, ed è solo l'inizio. Perchè già dalla ripresa delle ostilità del campionato di Serie B, con la Ternana in trasferta a Carpi, si percepisce il cambio di passo. Fere vincenti (per 2-1), rinvigorite e in procinto di inanellare 11 risultati positivi, una serie decisiva ai fini della tanto agognata salvezza. Che arriva: soffrendo, ma arriva. L'allenatore veneto, approdato a Terni nello scetticismo di una parte di tifoseria, si è guadagnato sul campo (e non solo) la fiducia e la simpatia dell'ambiente, nonchè i risultati.
E se Tesser ha letteralmente salvato la Ternana al suo primo giro sulla giostra rossoverde, quello che compie nella successiva stagione (complici anche e soprattutto tre individualità di spicco come Brignoli, Avenatti e Ceravolo) si avvicina al miracolo sportivo: sempre con immensa sofferenza e all'ultima giornata, anche le Fere con l'organico meno adatto (qualitativamente e, soprattutto, numericamente) alla seconda serie, dal loro ritorno in Serie B, si salvano. Con la fondamentale vittoria del Braglia alla penultima che resta emblematica di quel che ha fatto Tesser a Terni.
Due difficilissimi obiettivi centrati, un record positivo all-time per la Serie B rossoverde (le vittoria in trasferta) e uno negativo (le sconfitte in casa, unico neo dell'anno e mezzo di Tesser). Ma soprattutto la fortuna di avere sulla panchina della nostra squadra del cuore una persona quasi unica nel calcio di oggi, oltre che un grande professionista. Educazione, garbo ed eleganza alcuni dei principali verbi del Tesserismo. Altri, come grinta, determinazione e attaccamento alla maglia a dimostrare che si può essere vincenti sul campo essendo a modo e con stile anche fuori. L'immagine simbolo? L'esultanza, con la sciarpa rossoverde tenuta stretta al collo per tutta la partita e gli occhi sgranati, sotto la curva sud al Curi, dopo il derby finito 2-2.
Casa e campo, campo e casa. Così, senza quasi accorgersene, è passato un anno e mezzo di Tesser a Terni. Tanti ricordi e 65 partite di un allenatore il cui credo è stato il binomio serietà-cortesia, che non poteva non lasciare un segno profondo nei cuori dei tifosi rossoverdi. In fondo, lui è stato il Komandante della Ternana. Così, domani, al suo ingresso in campo Attilio non sarà il solo ad avere un nodo in gola, ci scommettiamo. Anche perchè una storia d'amore così bella meritava un finale ben diverso da una chiamata tanto attesa e mai arrivata…