Intanto il passaggio del turno, che comunque, anche se l’obiettivo della Ternana quest’anno non è certo la coppa Italia, giocarsi comunque una partita contro il Bologna su Mediaset è comunque una buona vetrina a prescindere.
Poi un po’ di partita sulle gambe. Di partita vera. Anche troppo vera: perché sulle gambe ci sono i segni dei tacchetti dei giocatori. Il vero lato negativo della partita è proprio questo: giocare contro l’Avellino che voleva dimostrare di meritare più della Ternana la B è stato assolutamente controproducente.
Non perché hanno giocato come fosse una partita vera l’8 agosto, ma perché è stata giocata, almeno fino al 70esimo circa, come se fosse la finale di Champions League. Ora per carità: ci sta tutto. Ci sta la voglia di rivincita: ma prendersela con le caviglie di Falletti è scorretto. Anche perché si mette a rischio la stagione del giocatore e rischiare, dopo quello che è successo a Partipilo (casualmente) contro la Roma, non è ammissibile. Neanche se è la prima partita ufficiale.
Quindi il test è probante. Non esaltante. Ci va messo tutto dentro, però, nell’analisi della partita. Quindi ci va messa l’eccezionale voglia dell’Avellino, ci va messa la reazione della squadra, ci va messa la preparazione che è ancora a metà del guado, ci va messo che c’era un caldo pazzesco. Quindi il bicchiere per forza va visto mezzo pieno.
Di sicuro passi in avanti rispetto alla Narnese ci sono stati. Meno tiri in porta è vero, ma la grande efficacia della coppa Falletti Pettinari, che quando ha giocato insieme a mostrato subito un’intesa naturale, fa ben sperare. Come è certamente da sottolineare l’atteggiamento della squadra che non è cambiato, in campo, rispetto alla passata stagione. Sempre molto corti, sempre molto aggressivi, con grande capacita di ribaltare l’azione. Rimane sempre gradevole lo sviluppo del gioco, buone le trame e le idee, sempre la voglia di stupire e di fare triangolazioni. Sempre accorti in fase difensiva, dove – se però vogliamo trovare qualche punto dove migliorare – bisogna stare più accorti. Due o tre sbavature importanti ci sono state: ed è arrivato il gol e l’espulsione (la prima della gestione Lucarelli) per Kontek. Sia chiaro che non è un problema esclusivamente del reparto. Ma è questo, immaginiamo, quello su cui batterà Lucarelli in questi ultimi giorni di preparazione.
Con la consapevolezza che poi arriveranno anche altri giocatori, importanti, per la categoria. E che quindi si continuerà ad alzare la qualità della squadra. Ma l’inizio non è affatto da buttare. Dà delle indicazioni, da seguire.
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