IANNARILLI 6 si ritrova i giocatori del Vicenza da tutte le parti, cerca di fare quello che può. Nei primi tiri in porta arrivano i primi gol, senza la possibilità che intervenga. Si avventura, per aiutare i suoi compagni, anche fuori dall’area
DIAKITE 5,5 come sempre tanta fisicità, poca lucidità. Cerca di accompagnare l’azione con frequenza, ma quando poi si tratta di alimentare la fase offensiva non è quasi mai determinante. Si riscatta con il cross che porta al gol di Donnarumma. Il duello, dietro, è con Da Cruz, uno dei più tecnici. Da centrale regge: ma va detto anche che il Vicenza non ha spinto
BOBEN 5 se la partita si mette subito in salita buona parte della responsabilità ricade sulle sue spalle. Diaw lo perde lui, sul cross profondo di Dalmonte e così l’attaccante biancorosso si ritrova un pallone d’oro che non spreca. Rischia anche il rigore su Teodorczyk. In alcuni frangenti troppo sicuro
BOGDAN 5 se il primo gol subito ricade nella sfera di Boben, nel secondo la responsabilità dovrebbe (condizionale d’obbligo) esser sua. La Ternana marca a uomo nei calci d’angolo e calci di punizione bassi. E Diaw nelle altre circostanze ci sembra il suo uomo. Ma i due centrali difensivi sono soltanto l’ultimo frangiflutti: se non funziona la linea davanti, difficile si possa pretendere molto di più. Esce anche zoppicando (dal 63’ DEFENDI 6 i suoi automatismi sulla fascia funzionano sempre, un paio di cross interessanti, fornisce sempre una soluzione ai centrocampisti. E’ come se avesse riequilibrato la Ternana)
MARTELLA 5,5 il suo avversario è Dalmonte che soprattutto nel primo tempo è incontenibile ed entra nelle azioni più importanti del Vicenza: l’assist per il gol di Diaw, l’assist per il palo (sempre di Diaw) e un tiro fermato da Iannarilli. Riesce a riscattarsi per un supporto alla fase offensiva continuo e di qualità (dal 69’ CELLI sv una trentina di minuti, recupero compreso: tiene la posizione difensiva, corre. Fa il suo insomma)
KOUTSOUPIAS 5 a lungo è come se scomparisse dal campo, salvo poi vederlo spuntare dove meno te lo aspetti. La Ternana in questa gara avrebbe bisogno invece di continuità a qualità. Ma soprattutto la fascia destra soffre. La catena con lui, Diakitè e Peralta non funziona a dovere. Cresce nel secondo tempo, si fa vedere di più, ma la partita ormai è segnata (dal 69’ PAGHERA 6 ci mette 5 minuti a fare quello che ci si aspetta da una mezz’ala: mordere le caviglie dell’avversario e trovare il tempo di inserimento: poteva riaprire la partita. Sarebbe stato un bel regalo per la 100esima in rossoverde. Si regala invece un giallo)
PROIETTI 6 uno dei pochi a non abbassare la bandiera bianca in una parta che sembra un naufragio. Prova a chiudere spazi e a ricucire: affidandosi quando a Palumbo, quando a Martella, quando a Pettinari. Visto che non arrivano troppi tiri, ci prova anche lui da fuori, senza grande fortuna
PALUMBO 6,5 è sempre quello con la cifra tecnica e agonistica migliore in campo. Quello che ha un’idea in più degli altri. Quello che cerca sempre la giocata di qualità al servizio della squadra. Questo comporta poi alcune sbavature, visto che va a prendersi tutte le palle da giocare. Perde un paio di palloni sanguinosi (fra cui quello che poi porta al 3-0), ma è davvero l’unico (insieme a Pettinari) che ti dà sempre la sensazione di poter fare qualcosa
PERALTA 5 le qualità tecniche di Dieguito non si discutono. Il problema è che il primo guizzo della partita arriva al 39’ quando ormai la partita è ampiamente nelle mani del Vicenza. Dovrebbe creare superiorità numerica con le sue giocate, ha invece bisogno lui di coraggio (dal 78’ MAZZOCCHI sv entra a risultato acquisito, non può nulla)
PETTINARI 6 come detto insieme a Palumbo è quello che ti da sempre la sensazione di potersi accendere. Lotta in mezzo ai due centrali del Vicenza, prova giocate e vede corridoi. Finché non ha trovato il suo partner Donnarumma non aveva però il naturale sfogo. Sfiora il gol, ne segna un altro ma in fuorigioco. Va preservato e conservato.
FURLAN 5,5 non è ancora il vero Furlan, ma sprazzi di quello ammirato la passata stagione ne abbiamo visti. Come è successo per Peralta però non ha acceso mai la luce del tutto. Sprazzi, appunto: più vivaci ma non ancora sufficienti (dal 46’ DONNARUMMA 6,5 pronti via al primo pallone toccato lo butta subito dentro e regala alla squadra la sensazione che si possa riaprire definitivamente la partita. Prova anche a regalare i minuti finali intensi, con l’assist per Pettinari, ma era in fuorigioco di una spalla. Ma la squadra ha bisogno di questo: di coraggio)
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