Visti dalla curva – Parte con l’handicap la Ternana dei ritardi
Serve a qualcosa il ritiro precampionato? O è un passatempo altrui di dubbia utilità? La risposta è uscita dal Provinciale di Trapani. Le altre società vanno in ritiro con una parvenza di squadra per gettare le basi del torneo che affronteranno. La Ternana no. Sono anni che la Ternana parte con gli elementi contati e completa la rosa strada facendo. La domanda è retorica, la risposta del Provinciale è secca e ovvia: chi fa sempre le cose in ritardo parte con l’handicap. Specie se rifonda.
Si può discutere su quanto abbia inciso la condizione fisica, ognuno si sarà fatto la propria idea. Oppure sulla determinazione messa in campo. Non si può discutere, però, il fatto che se un gruppo lavora insieme da luglio è un altro paio di maniche. I granata hanno confermato l’allenatore, diversi (buoni) giocatori, acquistandone altri, e sono arrivati all’esordio già assemblati. O almeno più assemblati di noi. Alla formazione di Cosmi è bastato poco, pochissimo: sfruttare le disattenzioni dei nostri e addormentare la partita. Troppo leggera e poco ispirata la Ternana, che dopo un avvio accettabile si è accasciata con facilità, alla prima ferita infertagli da Torregrossa. Importanti le attenuanti: un gruppo nato da poco, per questo senza identità e con poche idee, privato già di alcuni suoi importanti uomini (Mazzoni, Valjent, Signorelli, Coppola, a mezzo servizio, e Busellato).
Il Trapani resta bestia nera, nerissima. Lo avevamo messo in conto, che l’inizio del campionato sarebbe stato in salita. Il conto da pagare per i ritardi si è rivelato, però, oltremodo salato. Tre gol sono tanti. Tanti quanti i primi mugugni. Ma i rossoverdi si faranno col tempo. Peccato il calendario, così spietato da metterci subito di fronte la favorita alla vittoria finale: quel Cagliari di Rastelli che, senza aver ancora toccato palla, già fa parlare di sé. Pronti, via e semo nati pè tribbola’.