Si sono scritte, dette tante di quelle cose sul momento della Ternana che oggi risulta difficile aggiungerne altre.
La situazione in classifica è davanti agli occhi di tutti, la squadra è stata dapprima contestata e poi, saggiamente, le è stata concessa una tregua per non aggravarne ulteriormente il morale, i limiti caratteriali e tecnici sono stati evidenziati più volte per cui risulta superfluo continuare ad elencarli ancora. Risulta persino inutile insistere nel sottolineare il grave errore di non aver integrato, a gennaio, la rosa con quei due/tre rinforzi che avrebbero permesso alla squadra di non soffrire così tanto.
Analisi fatte e rifatte, compresa quella delle responsabilità di una società che colpevolmente rischia di compromettere anche patrimonialmente il suo futuro. Le retrocessioni, infatti, dalla serie cadetta alla Lega Pro sono state la causa di crolli economici perché l’entità dei contributi crollano e spesso non si riesce a far fronte agli impegni presi, agli accordi sottoscritti. Anche se potrebbe essere solo parzialmente il caso della Ternana che di contratti veri e propri per la prossima stagione ne ha davvero pochi in essere.
Una cosa, al momento è certa agli occhi dei tifosi ovvero che Tesser, la sua panchina non è a rischio come dichiarato dal presidente Zadotti, e la squadra devono, con l’aiuto dei tifosi, provare a salvare il salvabile con tutte le loro forze. Sarebbe un errore abbattersi, subire passivamente la situazione perché così facendo si aprirebbero le porte per una fine che fino a qualche settimana fa sembra impossibile potesse verificarsi.
La squadra, domenica scorsa nel corso del primo tempo contro la capolista Carpi ha dimostrato di esserci, di sapersela giocare fino a quando è stata sullo 0-0 mettendo anche in mostra di non essere in difficoltà sul piano fisico. Ed allora, pur attanagliati dalla preoccupazione di un epilogo inatteso in considerazione di come si erano messe le cose, i tifosi debbono contribuire a creare i presupposti affinché la squadra dia il massimo, anche sul piano psicologico, lasciando per altri tempi critiche e contestazioni che non sempre agevolano le prestazioni di giocatori caratterialmente fragili.
Ed alla squadra non resta altro che una scelta, quella di far fronte comune, lasciando da parte anche eventuali malcontenti e contrasti, con il proprio tecnico, Attilio Tesser, che ha l’esperienza giusta anche per affrontare queste situazioni in cui serve freddezza di analisi e di scelte senza farsi prendere dall’ansia e dalla preoccupazione di non potercela fare.
Confidando, magari, anche sulla buona sorte che si spera non volti ulteriormente le spalle alla squadra rossoverde e che le permetta di giocarsi questo finale di campionato con tutti i suoi effettivi perché di contrattempi fisici, non serve a niente elencarli, ne ha dovuti sopportare parecchi ed anche di uomini importanti ed in ruoli fondamentali.
Servirebbe anche un’impresa, una di quelle partite che, seppur sofferte, si riesca a portare in porto (leggasi Bari dell’andata) per ritrovare morale, autostima oltre a rinsanguare una classifica che da quattro settimane non riesce a muoversi.
E per una Ternana giovane, sola e spaventata, come l’ha definita Riccardo Fidenzi in questo giornale, sarebbe davvero un’impresa!
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