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A li cunti facemo li pianti…

Chi non conosce a "Derni e dindorni" questa celebre commedia dialettale dell' indimenticato Renato Brogelli?

Reso il dovuto omaggio al più autorevole autore in madre lingua ternana, sfrutterò il  titolo di una delle sue più note opere per questo ultimo appuntamento "convenzionale" con l' editoriale di Ternana News per trarre le conclusioni sull' appena concluso campionato delle Fere.

E non a caso sfrutto l' amarognolo "incipit" di Brogelliana memoria, in quanto, risultato sportivo a parte, non è questa stagione testè conclusasi ci abbia poi regalato grandi soddisfazioni.

Si, è vero: la Ternana si è salvata con largo anticipo e ha eguagliato il primato di punti ottenuto nel corso di queste ultime quattro stagioni (53).

In tal senso ad allenatore e giocatori va il mio personale ringraziamento, unito a quello dei pochissimi tifosi che ancora seguono le sorti della squadra.

Ma qui comincia e qui finisce.

Anzi, qui cominciano le tante dolentissime note.

A cominciare dal crollo verticale delle presenze al Liberati.

Dove è finito il pubblico del Liberati?

Che fine ha fatto la mitica Curva Est, onore e vanto della tifoseria rossoverde?

Mi sono più volte soffermato nel corso delle mie riflessioni sui motivo di questa allarmante disaffezione, quindi eviterò di dilungarmi troppo sulla questione.

In questa sede, invece, voglio rivolgere un ultimo appello ai ragazzi delle Nord e a quelli, pochi in verità, della Est, affinchè superino gli steccati che ancora li dividono per giungere ad un' auspicabile riappacificazione e ad un necessario, intelligente chiarimento, nell' interesse precipuo ed esclusivo dei ragazzi in maglietta rossoverde che scendono in campo.

Non sono mai voluto entrare nel merito della dolorosa divisione, ma rimango dell' opinione che con un piccolo, grande sforzo si possa giungere ad un positivo accordo, di modo che sin da prossimo campionato la Curva (quale che essa sia) torni ad incarnare il cuore pulsante del tifo rossoverde.

Ciò premesso, voglio ora rivolgere un saluto a Roberto Breda.

Ha ereditato una squadra a pezzi, allestita come al solito in quattro e quattr'otto, l' ha saputa pilotare fuori dalle secche della zona calda della classifica, è riuscito a mantenerla a distanza dai pericoli, qualche volta c'ha pure fatto vedere delle partite divertenti e ha dovuto lavorare senza avere il benchè minimo referente societario, eccettuato forse il Club Manager (?) Sebastiano Siviglia.

Ma poi ha  dolorosamente perso (per noi) le partite più importanti della stagione (Perugia e Ascoli), si è troppo spesso incaponito su scelte tattiche quanto meno discutibili (23 gol subiti su calci piazzati…), ha pedissequamente ignorato giocatori che, se utilizzati con maggior frequenza, avrebbero dato sicuramente molto di più di altri su cui ha troppo insistito ed è apparso troppo spesso distaccato dal contesto, senza riuscire ad entrare nel cuore dei tifosi, diversamente, per esempio, dal suo predecessore Attilio Tesser.

Non che quest' ultimo aspetto conti qualcosa, ma è certo che Roberto Breda se ne andrà da Terni (perchè, a mio modesto avviso, se ne andrà sicuramente) senza lasciare rimpianti.

Comunque, grazie Mister e in bocca al lupo!

Un altro sincero ringraziamento va quindi dato ai giocatori, che comunque ce l' hanno messa sempre tutta senza distinzione alcuna, chi giocando bene, chi giocando meno bene, ma sempre nel rispetto dei colori indossati.

Qualcuno lo rimpiangerò di sicuro (Ceravolo, Falletti, Vitale, Mazzoni..), qualcun altro magari diventerà grande protagonista lontano da Terni…come è accaduto, per analogia, ad certo Lito Fazio, troppo superficialmente giubilato dalla proprietà in quanto ritenuto "scarso"…

A proposito: indicare nella società rossoverde la grande responsabile del pressocchè totale distacco della tifoseria ternana è cosa fin troppo scontata.

A cominciare dal solito, sfruttatissimo ossimoro: il "silenzio assordante" che è sempre giunto dal Palazzo di Via Aleardi e che non ha eguali in tutto il globo terraqueo.

E poi lo sgradevole "menefreghismo" dimostrato da sempre nei confronti della città da parte dei c.d. dirigenti, un disinteresse che ha veramente dell' incredibile!

Per arrivare poi alla curiosa "pièce" inscenata nel corso della sua ultima "rappresentazione" dall' A.U. della Ternana Calcio, che meriterebbe a buon diritto la firma del miglior  Samuel Beckett…! 

E' fuori di ogni tipo di discussione che questa dirigenza alla fine abbia merito il vuoto del Liberati.

Ciononostante  la domanda sorge spontanea: ma interesserà poi in qualche modo alla proprietà la desertificazione degli spalti dello stadio…?

Sinceramente penso proprio di no…

Ed eccoci, in conclusione, alla viglia dell' ennesima, travagliata "estate calcistica", nella quale – siatene certi – non accadrà nulla di nuovo!

Non vi lasciate suggestionare dai tanti nomi buttati la in questo momento il più delle volte "ad usum Delphini" (Mirabelli, Larini, Vecchi, Vivarini…), perchè non accadrà nulla di diverso dagli altri anni.

Anzi, più che verosimilmente l' "eroico progetto" è già stato stilato dagli organizzatori.

Solo che noi, poveri indegni cittadini e tifosi ternani, non abbiamo il diritto di esserne fatti partecipi.

E quindi arriverà il solito allenatore dell' ultima ora disposto a mettersi in discussione per un piatto di lenticchie, si partirà per il ritiro con sei o sette titolari e una bella nidiata di Primavera, la squadra sarà completata non si sa bene da chi solo negli ultimissimi giorni di mercato o, addirittura, a campionato già iniziato, con gli scarti altrui e via discorrendo…

Certo: mi piacerebbe per una volta essere clamorosamente smentito!

Ma i 40 anni e rotti di giornalismo attivo e l' esperienza consolidata degli ultimi 13 anni di gestione della casa rossoverde non mi inducono minimamente all' ottimismo.

Ed ecco dunque il perchè…"a li cunti famo li pianti"…

A presto!

 

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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