A Perugia a testa alta e a petto in fuori!

La convincente prestazione di Venezia in Coppa Italia ha restituito fiducia all' ambiente rossoverde, tifoseria inclusa, contribuendo a cancellare le sgradevoli impressioni scaturite dalla brutta partita col Benevento.

E questo è sicuramente un buon viatico in vista della "madre di tutte le battaglie" in programma domenica prossima al Renato Curi di Perugia.

Quella di Venezia è stata finalmente una Ternana tosta, combattiva, aggressiva, dove tutti i giocatori impegnati hanno dato il massimo, al di là del risultato negativo che certo ha punito in maniera eccessiva i rossoverdi.

Una Ternana con la famosa "garra" più volte auspicata, che ha impegnato al massimo la formazione lagunare, al punto da annullare quasi totalmente la differenza di categoria.

Certamente le cosiddette seconde linee hanno saputo ben sfruttare l'occasione messa loro a disposizione da Cristiano Lucarelli, ma questo non significa che gli stessi giocatori e il medesimo modulo di gioco adottato nell'occasione non possano essere riproposti anche a breve.

Tutto dipenderà dalle scelte che il mister rossoverde intenderà fare per la partitissima di domenica prossima contro il Perugia.

Intanto nel capoluogo si fa sfoggio di finta prudenza e modestia, specie nei vari salotti televisivi, peraltro con risultati assai poco convincenti, visto che, in fondo, lassù un po' tutti sono convinti che il Perugia del vulcanico mister Massimiliano Alvini farà un solo boccone della malcapitata Ternana.

E questo si deduce dalla consueta ironia, tutta perugina, nel definire quella rossoverde da un lato squadra  pericolosa, da prendere con le molle e con giocatori di grande valore; per poi, subito dopo, evidenziare sarcasticamente che ad agosto si prevedeva che la Ternana avrebbe dovuto ammazzare anche il campionato di serie B, visti gli investimenti faraonici del presidente Bandecchi, mentre i Grifoni si sarebbero trovati ben presto impelagati nella lotta per non retrocedere, data la campagna acquisti al risparmio ho fatta da Santopadre. E invece…

E giù sorrisetti se non maligni, almeno maliziosi.

Per non parlare poi della malcelata soddisfazione, tutt'altro che sportiva, per le assenze di Partipilo e Palumbo.

Certo, noi ternani non potremmo festeggiare nessuna assenza tra i biancorossi, visto che il Perugia sicuramente non ha giocatori del calibro e del prestigio dei nostri.

Ma questo non significa che la squadra di Alvini non sia assai scorbutica da affrontare.

Una formazione assai "cattiva" ed aggressiva, (sportivamente parlando), che non ti fa giocare, che impone ritmi notevoli e che poi, alla fine, riesce sempre o quasi a piazzare la botta vincente, pur non avendo nell'organico "stelle" di prima grandezza, ma solo onesti calciatori più di qualcuno dei quali lo scorso anno militava addirittura in categorie inferiori.

Ma, almeno sotto questo punto di vista, va certamente detto che a Perugia hanno fatto un buon lavoro.

Ci vorrà pertanto la Ternana di Venezia per riuscire ad ottenere un risultato positivo dal derby, una squadra con le stesse caratteristiche mentali e soprattutto, con la stessa "cattiveria" da restituire ai padroni di casa, visto che loro la butteranno sicuramente sul piano dell'agonismo esasperato.

Intanto fervono i preparativi per "la carica degli 843" , tanti saranno i tifosi delle Fere presenti domenica sugli spalti della Renato Curi.

Un numero di gran lunga inferiore rispetto a quelli che avrebbero voluto partecipare all'evento (almeno 4.000).

Purtroppo la ridotta capienza dello stadio perugino ha precluso quello che sicuramente sarebbe stato un esodo in massa della tifoseria rossoverde; ma questo non significa che gli 843 fortunati possessori del biglietto non si faranno sentire alla grande, anzi! Almeno questa è di sicuro una partita vinta in partenza…

Non resterebbe che concludere questo editoriale con le solite più o meno ipocrite battute che si fanno in queste occasioni…"Che vinca il migliore" o "che sia la festa del calcio umbro" e altre amenità del genere.

No, mi dispiace ma io non ci sto.

E quindi non ho paura a dire "che vinca la Ternana", che sia "la festa dei ternani" e che i perugini a fine partita possano sfoggiare il più mortificante dei  "bregni", intendendosi per "bregno" in dialetto "etrusco" la smorfia di facciale conseguente ad una grossa delusione… 

E basta!

L' importante è che le Fere affrontino il "Real" Perugia a testa alta e a petto in fuori.

Il resto verrà da sé.