Passato, presente e futuro. Addio polemico (pallido eufemismo) a Domenico Toscano e Vittorio Cozzella, valutazioni positive sullo spessore tecnico dell’organico e malcelato ottimismo circa gli sviluppi societari. Questo il triplice asse sul quale si è snodata la conferenza stampa di Simone Longarini.
Allenatore – Secondo Longarini “… la colpa di Toscano è quella di essere fuggito, ha perfino spostato un allenamento per dimettersi invece di preparare nel migliore dei modi la trasferta di Salerno, non è la stessa persona che conoscevo…”. In realtà una riflessione di questo tipo dovrebbe farla il tecnico calabrese, che non ha ottenuto dall’amministratore unico quanto garantitogli prima della firma. Sul piano tecnico (l’organico è discreto ma non straordinario, inoltre è stato allestito per step successivi dopo il 10 agosto e in alcuni ruoli senza seguire le indicazioni del trainer). E soprattutto sul piano relazionale (ultimi contatti a Norcia venerdì 24 luglio e a Terni il venerdì seguente, poi un lungo, ostinato, inspiegabile silenzio da parte del figlio del patron di Tolentino, che secondo l’allenatore in seguito avrebbe respinto ogni richiesta di confronto, ogni tentativo di comunicare, perfino a livello telefonico, unica eccezione un breve incontro con la squadra a poche ore dal match contro il Livorno). Ma perché? Longarini afferma di non avere tempo per mangiare una pizza in quanto lavora 20 ore al giorno. Ok, ma confrontarsi è fondamentale per evitare malumori, incomprensioni, equivoci che nel tempo (perfino in breve tempo) possono sfilacciare un rapporto umano che sembrava solido. E per confrontarsi non è necessario cenare insieme. E poi perché criticare (mediante comunicati ufficiali) le sconfitte di Crotone (in Tim Cup) e di Modena e non elogiare la bella prestazione offerta contro il Cagliari "grandi firme", peraltro dominato a lungo dalle Fere? In ogni caso Toscano si è dimesso, ha rinunciato a 9 (nove) mesi di contratto e si è autocondannato a 9 (nove) mesi di inattività. Ed è uscito di scena senza fare polemiche, da autentico gentiluomo.
Diesse – Cozzella sarebbe stato licenziato per non aver indicato un tris di nomi per ogni ruolo scoperto, ossia per aver insistito sempre sugli stessi obiettivi di mercato. Evidentemente chi favoleggia intorno ad una lista di 21 (ventuno) nomi per 10 (dieci) ruoli che sarebbero stati indicati dall’ex diesse via mail domenica 2 agosto si confonde. Oppure mente.
Squadra – Probabilmente la Ternana non è forte come pensa Longarini, ma di sicuro vale molto di più della sua attuale classifica. L'obiettivo segreto (neanche troppo, sebbene mai dichiarato esplicitamente) della dirigenza è rappresentato dall’approdo nei playoff. Eppure l’odierno ultimo posto in graduatoria alimenta qualche inevitabile apprensione. Da fugare al più presto.
Società – La Ternana dovrà diventare autosufficiente rispetto al socio unico di riferimento, camminare con le proprie gambe, pescare nel proprio settore giovanile, ridurre le uscite e contestualmente aumentare le entrate. Sul futuro Longarini ha le idee chiare. E sa anche che realizzarle sarà molto difficile. Buon lavoro.
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