Ormai, praticamente, sono passati due giorni da quando Toscano si è dimesso.
Del nuovo allenatore neanche l'ombra. Ora le considerazioni che fanno tutti i tifosi della Ternana, noi compresi, sono molteplici. Sicuramente nessuna giusta, ma comunque tutte preoccupanti. Toscano ha aperto una voragine: come mai l'allenatore scelto da Longarini, quello che ha sposato da subito il progetto quando era di sole parole, ha lasciato e non avvertiva più la fiducia della società? Addirittura le dimissioni: gesto nobilissimo, ma estremo. Reazioni? Nessuna. Allenatore nuovo? Macché…
Di sicuro la Ternana ha parlato con Di Carlo, al quale il progetto Ternana è piaciuto ma non abbastanza. Non è stata una questione di soldi, né di empatia. Ma più semplicemente di ambizioni personali: entrare a stagione in corso è difficile per tutti. Di Carlo vorrebbe lottare per andare in A: farlo con la Ternana, a stagione iniziata, con un solo punto in classifica ha una buona dose di rischio che ha consigliato Di Carlo a ringraziare moltissimo per l'interessamento ma a declinare l'offerta.
Gautieri (preso in considerazione, così come Foscarini, per esempio) è stato considerato ma non contattato direttamente. Con Breda una chiacchierata in più è stata fatta, ma non è arrivato l'ok definitivo.
Insomma Simone Longarini prende tempo, ma non prende l'allenatore. Forse per andare a cercare un nome importante, che possa riaccende l'entusiasmo in casa Ternana. Ipotesi uno, quindi. Forse la meno paurosa, la meno preoccupante. Ma quello che ci preoccupa è perché non comunicarlo. "Cari tifosi della Ternana, pensate che io mi sia dimenticato di voi? Niente affatto. Sto lavorando per voi. Voglio il meglio per voi. Siamo rimasti spiazzati dalle dimissioni di Toscano, e poi magari vi spiegheremo cosa è successo. Ma abbiate fiducia e pazienza". Ci sarebbe in mezzo qualche bugia (che con Toscano non girava magari lo sapeva già), si chiederebbe ancora fiducia dopo quella chiesta a giugno, ma sarebbe un gesto apprezzato.
Invece non arriva. Non solo parlare con la proprietà è sempre (stato) impossibile. Anche nei momenti di difficoltà, quando parlare servirebbe, il silenzio è assordante. E quindi cominciano i pensieri.
Nella riunione di famiglia Longarini si sta litigando per il nome del successore. Nessuno accetta la Ternana. Si continua con Avincola fino a fine stagione. Brutti pensieri conditi da altre considerazioni, domande, alle quali non avremo risposta.
Perché perdere tempo? La Ternana sta messa bene in classifica, perché non chiamare subito un allenatore? Il tempo c'era eccome, perché la Ternana è una squadra appetibile, non il Parma di Manenti. Di allenatori (bravi) che verrebbero a Terni a piedi ce ne sono quanti ne vogliamo. Di tutti i tipi. Perché rischiare ancora? Per prendere il grande nome? E allora perché non dirlo?
Con tutto il rispetto per Avincola perché lui in panchina a Salerno? Perché il nuovo allenatore non avrebbe avuto tempo di prepararla? E invece Avincola ce l'ha avuto? Senza avere neanche l'esperienza dalla sua?
Simone Longarini che quest'anno ci ha messo la faccia, la sua opinione ce l'ha fatta sapere sempre attraverso comunicati, soprattutto dopo le sconfitte, perché non parla ora? Proprio quelle dichiarazioni hanno innescato un circolo vizioso e quindi alle dimissioni di Toscano. Se dovessimo non fare risultato, il comunicato di Simone Longarini dovrebbe essere solo per criticare sé stesso. A meno che non sappia stupirci. E come abbiamo fatto in occasione della fine della campagna acquisti, saremmo pronti a tornare sui nostri passi e a fargli nuovamente i complimenti.
Rimane però l'amarezza per una gestione incomprensibile di questa vicenda. Di una gestione, spesso non chiara, di questo avvio di stagione in generale. Per esempio quello che era stato presentato come lo staff vincente (con l'evidente contraddizione della posizione di Cozzella) che aveva tolto tante soddisfazioni alla tifoseria, il 22 settembre non c'è più. Motivi diversi, scelte diverse, ovvio…
La verità è che sentiamo questa proprietà, nonostante ci abbia messo la faccia per davvero e l'impegno 24 ore su 24, lontana. Lontana dalla piazza, lontana dai tifosi. O almeno da una buona parte di essi. Abbiamo delle perplessità. La famiglia Longarini paga, la famiglia Longarini decide come gestire la società. Noi tifiamo, abbiamo la Ternana a cuore ancora prima che i Longarini rilevassero la società e a noi piace esprimere la nostra opinione senza essere né offensivi né demagoghi. Quello che conta alla fine sono i risultati e anche se finora non sono arrivati la serie B è un campionato strano. Ma non bisogna sfidare troppo la sorte, non bisogna pensare che c'è tempo per rimediare sempre. Il calcio vive di fragili equilibri. La costruzione di una squadra richiede tempo. Finora le mosse effettuate hanno portato confusione, polemiche, tensione, un punto in classifica, dimissioni, licenziamenti, entusiasmo e poi docce gelate. A quando il tempo della normalità?
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