Altro che altalena… Ora il rischio è l’effetto tornado. Uno 0-4, così, ti fa perdere certezze…
Va bene l’altalena, ma così è troppo.
Ci sta anche di perdere a Cesena, contro una squadra che era sì in netta crisi ma comunque con ottime individualità. Possiamo anche capire che colpiti a freddo, nell’unica occasione del primo tempo avuta a disposizione dagli uomini di Drago (a proposito guardate la sua esultanza per capire quanto contasse per lui questa partita) la Ternana si è trovata in difficoltà contro un Cesena che ha chiuso tutti gli spazi e che addirittura nelle tre palle gol costruite dal duo uruguayano ha trovato un superGomys.
Però obiettivamente 4-0 è troppo. Intanto perché non rispecchia l’andamento della partita, perché è una punizione eccessiva per la Ternana, ma soprattutto perché è duro da digerire.
Dopo una settimana in cui Simone Longarini aveva tuonato proprio per gli approcci sbagliati, per l’andamento ondivago della squadra. Perché voleva vedere sempre una squadra da playoff, obiettivo stagionale (ormai dichiarato) della Ternana.
Peggio di così non poteva andare. Contro chi i playoff deve conquistarli quasi per forza la Ternana va a fondo. Denotando dei limiti e delle ingenuità che finora non aveva manifestato così chiaramente. Intanto una difesa poco attenta: succede con Masi: colpa di Masi. Succede con Meccariello: colpa di Meccariello. Succede con Valjent? Ormai è il terzo errore dello slovacco, che è sicuramente un buon giocatore. Tanto quanto gli altri compagni di squadra. Ma evidentemente il problema è comune: gli errori la Ternana li paga cari, eccome. Senza dimenticare che stavolta anche il capitano Vitale ha steccato: sembrava nervoso sin dall’inizio.
Stavolta, quasi incredibilmente, è mancata la solita vigoria a centrocampo. Nonostante giocassero i due gladiatori, Busellato e Coppola. Contro c’erano dei giganti e questa differenza fisica, a nostro avviso, la Ternana l’ha sofferta. Le palle alte difficilmente erano rossoverdi. E quella Ternana che aggrediva alta non c’è stata. Magari anche per responsabilità della difesa: forse non sentendosi più così sicura la squadra ha fatto un passo indietro piuttosto che uno avanti.
E poi l’attacco. Con in campo Avenatti le occasioni ci sono state. Falletti si è svegliato tardi. Esce Felipe si spegne la Ternana. Per una questione tattica: non c’era un centravanti da mettere. Breda ha provato Grossi, ma non è il suo. Addirittura Meccariello (che aveva iniziato la sua carriera da centravanti). Mancavano contemporaneamente Gondo, Dugandizic, Ceravolo e Avenatti. Tutte e 4 le prime punte. E questa è anche un po’ di sfortuna. Così succede che la Ternana non riesce a tenere il pallone in avanti e che il Cesena ne approfitti e bastoni.
Ora il rischio è di andare in loop negativo. Il rischio è buttare quanto di buono si era costruito con fatica fino a prima della partita. Un 4-0 rischia di spazzare tutto. Di centrifugare le tue certezze. Di farti arrivare alla partita contro il Lanciano in mezzo alle paure.
Ci aspettiamo un commento di Longarini. E se dovessimo fare una previsione potremmo anche pensare a parole dure e provvedimenti decisi. Ma l’amministratore unico ci ha abituati anche a mosse a sorpresa. Vedremo. Ora l’importante, qualsiasi cosa succeda, è non perdere la testa. Altrimenti sarà il più brutto Natale da quando la Ternana è in serie B. Perché anche nell’anno dell’esonero di Toscano almeno l’anno si chiuse con una vittoria…