Altro che rammarico, questa è la base per una grande Ternana
La partita di Benevento non ha espresso verdetti ma ha fornito indicazioni precise. La Ternana è una squadra forte. Magari non la migliore del gruppo, per carità, ma è una squadra che ha valori tecnici, fisici e morali. A Benevento ha confermato quanto il campionato a tratti (più o meno lunghi) aveva lasciato capire.
E’ una squadra importante allenata da un allenatore che dà l’idea di essere cresciuto molto dall’inizio del campionato. Non è un integralista del modulo e questo lo sapevamo. Però a Benevento ha confermato le sensazioni maturate nel corso del campionato. Sa cambiare pelle alla sua squadra di gara in gara e anche dentro la stessa contesa. Ha voglia di vincere, di crescere, di scalare posizioni nell’élite del calcio nazionale. E da un po’ di tempo parla con convinzione del progetto che sta crescendo, passo dopo passo, tassello dopo tassello, per arrivare a quella Ternana che potrà competere per le prime posizioni della classifica.
Visto quanto è successo fin qui, con tutto il rispetto per chi lo ha sostituito (in campo non certo nelle funzioni) pensare ad una Ternana che ha giocato senza il suo migliore interprete, Falletti, per mezza stagione apre ad un rammarico forte. Dove sarebbe oggi la Ternana se avesse potuto disporre per tutta la stagione del suo folletto? Nessuno può fornire risposte certe però nessuno può negarci di pensare che almeno nel gruppone dei play off avrebbe trovato una sedia da occupare.
Non è andata. Pazienza. Ci resta negli occhi la splendida esibizione di Benevento dove ha dettato legge con il gioco, con la bellezza delle sue manovre, cambiando modulo e interpreti. E lo ha fatto contro una squadra che, vincendo, si sarebbe messa in tasca mezzo passaporto per la serie A.
Tanto di cappello alla Ternana e alla bandiera che piano piano si è issata sul pennone rossoverde. Una bandiera che si chiama Antonio Palumbo. Dov’è finito il giocatore che teneva per un’ora e a fasi alterne? Dov’è finito il palleggiatore che perdeva un tempo di giocata per un tocco in più? Cancellato dalla formidabile prestazione di Benevento che si è aggiunta a tante altre sfornate in precedenza.
Ecco cos’ha detto di nuovo la partita di Benevento oltre a confermare la crescita esponenziale di Partipilo (8 gol e 14 assist, il più produttivo del torneo dopo Coda), la qualità sopraffina di Pettinari, il senso del gol di Donnarumma e tante altre cose ancora. La partita di Benevento ha confermato che la Ternana corre più di chiunque altro e che ha una base solida sulla quale costruire la squadra del futuro.
Costruire non ricostruire, attenzione. Ma Leone, Lucarelli e gli altri lo sanno. Le valutazioni di queste ultime giornate si aggiungono alle altre già maturate.
Ora c’è il derby utile alla classifica, che è bene sempre migliorare, ma soprattutto indispensabile per rinsaldare ancora di più il rapporto con una tifoseria che, colpevolmente, sembra scatenarsi soltanto per questa partita. Lo dicono i biglietti già venduti. Lo dicono le presenze non straordinarie delle precedenti partite.
C’è un pizzico di rammarico per quello che poteva essere e non è stato ma preferiamo sognare che da questa base si possa costruire qualcosa d’importante per il prossimo futuro.