Ancora un episodio, ma la musica è diversa
Ancora una volta la Ternana si interroga sul perché non è riuscita a portare a casa i tre punti. E ancora una volta la risposta più evidente è nell’errore di Sorensen che costringe le Fere a giocare in 10 (oltre che a subire il gol del pareggio, ma lì obiettivamente è stato bravo Brignola).
Ora qui non vogliamo colpevolizzare nessuno, anche perché purtroppo di errori individuali è già costellata la stagione della Ternana. E quindi non solo non sarebbe giusto, ma neanche corretto, gettare la croce addosso a un solo giocatore.
Il problema è che questa partita intorno a quell’episodio ha girato, obiettivamente. Ma non è stato l’unico episodio. E probabilmente staremo a parlare di un’altro risultato (non di un’altra partita) se fosse riuscito a segnare Palumbo sull’assist di Falletti, se lo stesso Favilli avesse chiuso la partita sull’1-0 nel finale di primo tempo. Oppure se i cross di Partipilo, Corrado e Raul Moro avessero avuto un pizzico in più di precisione per i compagni di squadra.
La Ternana nel primo tempo si era messa in tasca la partita. Con un filo di gas, magari anche con una formula anche filoconservativa (Palumbo fra gli attaccanti). In vantaggio e in totale controllo. Addirittura come detto sfiorato anche il 2-0. Senza essere belli o arrembanti, ma solo pratici e ordinati.
Poi dopo il pareggio e l’espulsione la Ternana ha mollato piano piano gli ormeggi e ha cominciato ad aggredire la difesa avversaria fino al forcing finale. Straordinario Falletti, rivitalizzato Partipilo, subito in palla Raul Moro, di grande spinta Corrado. Una Ternana strappa applausi e anche qualche imprecazione, viste le decisioni arbitrali (vidimate dal VAR, quindi con poco margine di discussione), ma una Ternana che avrebbe meritato maggior fortuna.
La Ternana avrebbe meritato di vincere, ma non ci è riuscita. Si potrebbe dire che avrebbe dovuto affondare l’avversario nel primo tempo. Che l’occasione per rivitalizzarli gliel’ha data lei stessa. Ci piace invece sottolineare altre cose.
Che questa Ternana, forse ve lo siete dimenticato, ha giocato in 10 contro 11 per tutto il secondo tempo e nessuno se n’è accorto. Che lo spirito di questa Ternana, della Ternana di Lucarelli, è quello dell’assalto, dell’aggressione, della palla a terra, del nervo. E che il centrocampo a due funziona: con Agazzi e Di Tacchio, con Di Tacchio e Coulibaly. E questa per il futuro è una grande possibilità di variazione.