Ancora un pareggio. La Ternana, è vero, non vince. Ma non perde neanche più. 7 consecutivi ma sette pareggi diversi. E se nelle altre partite (Perugia e Pescara) abbiamo parlato di occasioni perse (per come è arrivato il punto) stavolta per la rimonta, per la Ternana che ha saputo reagire e stupire è un punto guadagnato. Anzi forse la Ternana avrebbe meritato qualcosina in più ai punti, del Parma. Ma per il momento quel salto di qualità che avrebbe voluto Pochesci non c’è ancora stato, questione di centimetri. Ma come ha detto lo stesso Tremolada: se continuiamo così arriverà. Come al solito basterebbe una vittoria per riempire il famoso bicchiere, una vittoria che manca da un po’, ma forse quelli a cui manca di meno sono proprio i giocatori rossoverdi che dimostrano di non subire troppo la pressione.
Come spesso succede però due partite in una per la Ternana. E sarebbe facile dire, anzi superficiale, che tutto dipenda da Bombagi. Facile e sbagliato. Viene facile dirlo solo perché dal suo cambio in poi si è vista in campo un altra Ternana. Se fino al 36’ i rossoverdi hanno cercato di chiudere gli spazi al Parma e hanno concesso un tiro soltanto (purtroppo decisivo), mantenendo quindi equilibrata la gara, Pochesci dopo la mezz’ora ha voluto cambiare la musica. E allora dentro un attaccante in più (Finotto) al posto di chi probabilmente sarebbe dovuto uscire comunque, non subito, ma comunque. Un cambio tattico: serviva recuperare. E la Ternana lo ha fatto.
Anzi. Non è bastato il solo Finotto. Tecnicamente è stato necessario mettere anche Tiscione per arrivare al gol, visto che la pressione rossoverde non era riuscita a buttare il pallone alle spalle di Frattali, stavolta più in forma che mai. La Ternana secondo noi si esprime al meglio con il 4231, ma quello che è realmente cambiato è stata la mentalità, l’approccio alla gara.
Ancora una volta la Ternana non solo ha reagito con grande intensità anche contro avversari più attrezzati e lo ha fatto senza paura, ma ha avuto ancora bisogno di uno schiaffo per reagire. Il solito gol avversario mette la Ternana nelle condizioni di buttare la rabbia in campo. E la prestazione diventa esaltante. Anche con 5 attaccanti in campo la Ternana mantiene equilibrio. È vero rischia (ricordate Baraye fermato da Gasparetto con il giallo annesso?) ma a pensare ai giocatori in campo è un successo. Un successo se la squadra è riuscita a non prendere imbarcate. Accetta con coraggio l’uno contro uno a tutto campo, contro giocatori che (almeno sulla carta) dovrebbero essere più bravi. Pochesci vuole giocarsela fino in fondo, si fida degli uomini in campo e non apporta più cambiamenti tattici dopo le 5 punte. Li ruota, li adatta.
Ma quello che ha fatto la differenza (come detto) è l’atteggiamento diverso fra la prima mezz’ora abbondante e il resto della gara. È vero che si può concedere mezz’ora a una delle squadre più attrezzate della B, e forse la chiave è solo questa. Ma si aggiunge un altro punto alla classifica.
Pochesci ha detto che per vincere questa partita aveva bisogno di qualcosa di speciale: ci ha provato e non ci è riuscito. È comunque un altro piccolo passettino verso una salvezza (perché di salvezza ancora dobbiamo parlare) che rimane complicata ma certamente non impossibile.
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