Dopo quella estiva un’altra rivoluzione in casa Ternana. Ma ci sarà bisogno di sangue freddo e di un pizzico di fortuna. Perché cambiare può essere utile per mettere più benzina nel motore, per mantenere le motivazioni alte a patto però che arrivino i giocatori giusti e che non si cambi troppo di quello che – almeno nell’ultimo periodo – sembrava funzionare bene.
Alcuni giocatori o per offerte di rilievo o perché poco utilizzati sono in uscita. Sono giocatori importanti e quindi la Ternana prima di lasciarli andare vuole essere sicura di avere in mano delle valide alternative. Magari di migliorare pure. Gaston Pereiro al posto di Falletti. Carboni al posto di Corrado. Non è detto che i cambi siano per forza positivi, per questo bisogna avere fortuna. Sulla carta le aspettative sono alte, ma la carta non scende in campo. Anche Cremonese e Modena pensano di rinforzarsi prendendo per esempio i due giocatori rossoverdi: alcuni a Terni sono convinti che lasciarli andare sia invece la soluzione migliore.
Poi ci saranno probabilmente altre partenze. Celli in direzione Catania. Da valutare – come diciamo a parte – anche le posizioni di Mantovani e Luperini. Hanno giocato meno, è vero. Ma sono comunque nel gruppetto dei “titolari”, quelli utilizzati di più da Breda e Lucarelli. Anche loro vanno sostituiti non necessariamente con dei giovani da scoprire. Perché è vero che il talento non ha la carta d’identità ma per salvarsi in Serie B servirà anche un po’ di esperienza, soprattutto se le cose dovessero riscaldarsi.
Il mantra della società chiaramente non deve essere quello di risparmiare o di incassare: non ora. E’ in ballo proprio la sopravvivenza del club. E non crediamo che si sia così sprovveduti (o incoscienti) da effettuare un’altra rivoluzione nel segno del risparmio, come a luglio.
Questa è una rivoluzione diversa: il risparmio c’entra, ovvio. Ma nasce da necessità. Nasce se volete anche da una percezione diversa rispetto a prima. Una nuova consapevolezza: cambiato l’allenatore, cambiano le gerarchie. Cambia la Ternana in corso d’opera ma bisogna stare attenti, come detto. Mantenere dei punti fermi, non lasciar pensare che ci sia una fuga. Perché ogni trattativa ha una spiegazione. E verrebbe anche da aggiungere che per raggiungere l’impresa c’è bisogno di giocatori più che motivati.
Ma al di là delle parole c’è un’altra sfida molto importante: tutti i giocatori che sono in odore (più o meno forte) di uscita, sono tutti di proprietà. Corrado, Celli, Mantovani, Luperini e Falletti. Più Sorensen a scadenza. Questi tra ora e giugno potranno non essere più giocatori rossoverdi. Rimarrebbero in 8 (Iannarilli, Capuano, Casasola, Diakité, De Boer, Labojko, Viviani, Dionisi), con Diakité in odore di cessione, con Viviani alle prese con un fastidioso infortunio e Dionisi con una primavera in più sulle spalle. Si ripartirebbe da questi. E allora ecco che ci sarà bisogno, magari da ora, di creare capitale. Creare lo spazio e la possibilità di avere dei giocatori di proprietà con cui poter rialimentare il circuito.
Altrimenti la sostenibilità del club, sarebbe decisamente più complicata
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