Come prevedevasi ampiamente, anche l’ estate del 2015 ci lascerà con il fiato sospeso. E speriamo solo con quello…
Le recentissime, sfortunate vicissitudini giudiziarie del Presidente Zadotti, al di la della ovvia “presunzione di innocenza” che accompagna ogni giudizio penale fino a sentenza definitiva (e nel nostro caso siamo ancora agli inizi), pone quesiti drammatici, sportivamente parlando, sul prossimo futuro della Ternana Calcio, dati i tempi ristrettissimi sia in relazione agli incombenti amministrativi immediati (stipendi, contributi, fideiussione, iscrizione e quant’altro), sia soprattutto per quanto si riferisce al già iniziato calcio mercato; senza parlare del nodo attinente al nome del prossimo allenatore delle Fere.
Come è noto il Presidente Zadotti si trova attualmente sottoposto alla misura cautelare degli “arresti domiciliari”, a seguito dell ‘inchiesta chiamata “Vento di maestrale”, legata ad una storia di presunte truffe e frodi nel settore dei rifiuti nel viterbese
Senza volerci mettere qui a fare delle presuntuose lezioni di diritto processuale penale, vediamo comunque che cosa comporta questo tipo di misura restrittiva, prevista dall’ art. 284 del c.p.p. il quale sancisce che:
“ Con il provvedimento che dispone gli arresti domiciliari, il giudice prescrive all’ imputato di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora ovvero da un luogo pubblico di cura o di assistenza ovvero, ove istituita, da una casa famiglia protetta .
1bis. Il giudice dispone il luogo degli arresti domiciliari in modo da assicurare comunque le prioritarie esigenze di tutela della persona offesa dal reato.
2. Quando è necessario, il giudice impone limiti o divieti alla facoltà dell’imputato di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che lo assistono.
3. Se l’imputato non può altrimenti provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita ovvero versa in situazione di assoluta indigenza, il giudice può autorizzarlo ad assentarsi nel corso della giornata dal luogo di arresto per il tempo strettamente necessario per provvedere alle suddette esigenze ovvero per esercitare una attività lavorativa.
4. Il pubblico ministero o la polizia giudiziaria, anche di propria iniziativa, possono controllare in ogni momento l’osservanza delle prescrizioni imposte all’imputato.
5. L’imputato agli arresti domiciliari si considera in stato di custodia cautelare.
5 bis. Non possono essere, comunque, concessi gli arresti domiciliari a chi, sia stato condannato per il reato di evasione nei cinque anni precedenti al fatto per il quale si procede. A tale fine il giudice assume nelle forme più rapide le relative notizie.
Questa misura, già di per se estremamente restrittiva, nel nostro caso specifico trova un ulteriore gravoso limite nelle c.d. N.O.I.F. (Norme Organizzative Interne della Figc), che impediscono di fatto al dirigente/presidente di una squadra di calcio professionistica “inquisito” e, oltretutto, sottoposto a misura coercitiva cautelare, l’ esercizio delle proprie attività, ivi compresa quella attinente al potere di firma.
E qui la domanda sorge spontanea:
dato il momentaneo (almeno ci si augura) “impasse” di Zadotti, chi provvederà nel frattempo al pagamento degli stipendi e alla copertura degli oneri contributivi, da effettuarsi entro termini perentoriamente stabiliti, a pena di eventuale penalizzazione?
E ancora, chi provvederà ai necessari adempimenti burocratici atti a garantire in tempo utile la regola iscrizione della Ternana al prossimo Campionato di Serie B?
E chi darà impulso alla, peraltro già iniziata (per gli altri…), campagna acquisti e cessioni, sottoscrivendo i relativi contratti?
Del resto i tempi della Giustizia sono ben noti (10 gg. dall’ esecuzione o notificazione del provvedimento cautelare per il deposito della richiesta di riesame; decisione entro 10 gg. ulteriori dalla ricezione degli atti; vedi art. 309 c.p.p) e già un prima richiesta di riesame dell’ ordinanza che ha disposto gli arresti domiciliari a carico di Zadotti è stata presentata dal suo collegio di difesa; e puntualmente respinta.
Questo ovviamente non impedisce una immediata reiterazione dell predetta richiesta di riesame, ma intanto i giorni passano, mentre i tempi per la regolarizzazione burocratica della società diventano sempre più ristretti.
Cosa fare allora?
Diventa allora inevitabile una più che tempestiva convocazione del Consiglio di Amministrazione della società, che nomini un nuovo “legale rappresentante” dotato dei necessari, indispensabili poteri di impulso, di firma e di rappresentanza; ma anche in questo caso i tempi tecnici non sono immediati.
E qui finisce la storia; ma, purtroppo, continua la paura…anzi aumenta a dismisura!
Non bastava l’ inveterata “mania” dei dirigenti rossoverdi di procastinare sino all’ ultimo (e in economia…) gli interventi relativi alla campagna acquisti/cessioni; ci volevano pure i guai giudiziari di Zadotti a complicarci ancora di più la vita!
La speranza?
In genere, chi vive sperando, muore in un’ altra maniera…
Ma, da immarcescibili e ottimisti tifosi delle Fere quali siamo, non possiamo che augurarci che il presidente, innanzitutto, esca indenne e quanto prima possibile da questo brutto momento e, secondariamente, se così non sarà in tempi brevi, che almeno qualche “persona di buona volontà” subentri in tempo utile nell’ amministrazione della Ternana Calcio, al fine di garantire, almeno, il pagamento degli stipendi e dei contributi previdenziali, la regolare iscrizione della squadra al prossimo torneo di Serie B e una quanto più decorosa campagna acquisti/cessioni.
E di sicuro non è una questione di soldi…
Ma solo – come detto – di “buona volontà” !
Auguri!
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