E’ arrivato il derby. E per fortuna è arrivato con un rilancio rossoverde che lascia speranze per il futuro e per la possibilità di rimanere in serie B. Altrimenti guardando indietro sarebbe stato deprimente.
Vi ricordate quando Pochesci, nel girone d’andata, diceva che con il derby la Ternana avrebbe scavalcato il Perugia? Sembrava quasi impossibile: la dialettica dell’ex allenatore della Ternana sembrava più adatta alla provocazione e a caricare la propria tifoseria, che basata su convinzioni tecniche.
Eppure per una serie di motivi, anzi molto probabilmente per uno solo (la gestione tecnica di Giunti) la Ternana e il Perugia sono state a lungo molto vicine.
Il minimo storico si è toccato alla 14esima giornata: soltanto un punto di differenza fra le due squadre. Per poi tornare ad essere 3 il giorno del derby. Fino al 92esimo di quella partita la Ternana aveva agganciato il Perugia, rendendo quasi veritiere le profezie di Pochesci. Poi (nonostante la superiorità numerica) è arrivato il rigore realizzato di Di Carmine.
Breda era arrivato da poco più di un mese, stava ancora cercando di prendere le misure alla sua nuova squadra, costruita per vincere (o comunque per recitare un ruolo da protagonista nel campionato) e invece impelagata nei bassifondi della classifica.
Dal derby di andata in poi le distanze non faranno altro che aumentare. Fino al girone di ritorno in maniera quasi impercettibile, anzi per tornare ad essere – sotto le feste di Natale – sempre 3.
Poi approfittando del mercato e del mese di sosta il Perugia ha consolidato gli insegnamenti di Breda, i suoi metodi. Lui ha imparato a conoscere bene la realtà, la sua squadra e la sua dirigenza. E il Perugia ha cominciato a vincere. Mentre la Ternana iniziava il suo calvario…
Come vedete dal grafico la distanza è andata sempre più ad aumentare, fino ad arrivare, qualche settimana fa, ad addirittura 26 punti di differenza. Quasi il doppio. Tanto, tantissimo, forse troppo.
Motivi: intanto che il Perugia all’inizio del campionato stava facendo troppo più male rispetto alle proprie potenzialità. Poi perché comunque il Perugia almeno sulla carta è più forte della Ternana e ci sta che facciano dei punti in più. Terzo, ma è quello che forse dovrebbe far riflettere di più, è che la Ternana nel suo momento difficile non ha scelto bene i tempi dei cambiamenti e questo ha costretto la squadra a “perdere tempo”.
Immaginatevi se De Canio fosse arrivato durante la pausa, avendo a disposizione (come Breda) mercato e miniritiro. Nessuno può fare ragionamenti con i “se” e con i “ma”… non esiste controprova. Ma il buon senso ci suggerisce che la squadra avrebbe avuto una fisionomia (quella che ha ora) notevolmente in anticipo. Azzardiamo anche che se non ci fosse stato l’intermezzo Mariani la distanza non sarebbe stata così elevata.
Possibile che in un girone intero dal possibile aggancio si sia arrivati al +23? E’ davvero questa la reale differenza fra le due squadre? Noi non crediamo. I motivi abbiamo cercato di spiegarli.
Ora tocca ai giocatori in campo e a De Canio dimostrare che questi punti sono esagerati. Intanto facendoli diventare 20 con una prestazione vittoriosa. Tornare a fare risultato pieno a Perugia dal 1991-92 e dal famoso autogol di Rosati. Tre punti indispensabili non tanto e non solo per il prestigio regionale, ma per la salvezza…
Dura presa di posizione degli ultras rossoverdi che domenica hanno deciso di manifestare contro le…
Dopo le tre sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, la posizione dell'allenatore della Torres…
Un nuovo ingresso in società, che comincia quindi il suo processo di consolidamento, dopo i…
LOIACONO PARLA DEL SUO ARRIVO IN ROSSOVERDE E DEL FUTURO CON LE FERE Giuseppe Loiacono,…
Il Perugia allarga la propria struttura societaria: dopo l'esperienza al Napoli arriva Mauro Meluso nel…
Nel prossimo turno la Ternana sifderà al Liberati il Milan Futuro che intanto avanza in…