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Attendere, prego…

Non so se per mia deficienza personale o per oggettiva impossibilità più generalizzata di raccapezzarci qualcosa, ma mi trovo sinceramente in difficoltà a giudicare in maniera esaustiva questa stranissima estate 2017 in chiave rossoverde.

Reduci come eravamo da 14 anni in cui il periodo estivo si contraddistingueva per le partenze per il ritiro alla spicciolata, con solo due o tre titolari e qualche Primavera, con arrivi centellinati di giocatori più o meno di spessore e con qualche saldo di fine stagione, questa overdose di nomi effettivi e/o presunti che Unicusano quest' anno ci sta sparando addosso non può che lasciarmi discretamente confuso…

Anche la trentina di gol rifilati a un paio di formazioni di modesta levatura nel corso delle prime due partitelle di allenamento non hanno contribuito a chiarire il "mistero" che circonda questa Ternana targata Unicusano.

C'è chi si è esaltato davanti al gioco spumeggiante e "Vicianiano" espresso nell'occasione dai ragazzi di Pochesci e c'è, invece, chi – più realisticamente – preferisce aspettare confronti più probanti tali da poter meglio far capire quale è la caratura delle Fere edizione 2017/2018.

Le stesse "pittoresche" dichiarazioni rilasciate da Pochesci al termine dell'ultima amichevole, se da un lato   meriterebbero di entrare a buon diritto nel novero delle migliori perle di "Mai dire gol", dall'altro, se opportunamente decriptate, potrebbero invece illustrare ed anticipare un modo di giocare assolutamente innovativo e, per certi versi, affascinante; perché, come è noto, le parole non contano niente, ma contano i risultati.

Il fatto poi che ogni giorno vengano puntualmente associati al nome della Ternana giocatori di indubbio nome e qualità (poi immancabilmente dirottati altrove), unito alle dichiarazioni del presidente in pectore Ranucci, che continua ammirevolmente a cercare di tranquillizzare l'ambiente sostenendo che questa squadra sarà presto rafforzata con giocatori di categoria, non fa che aumentare l'aspettativa e la curiosità della tifoseria rossoverde.

La quale, in ogni caso,  continua a dare in buon numero la massima fiducia agli "Unicusani", nella convinzione che quest'anno ci sarà finalmente la tanto attesa svolta epocale! E lo dimostrano le cospicue presenze di tifosi sugli spalti dello stadio di Norcia e, soprattutto, il sempre più crescente numero degli abbonati.

Ma certo non va dimenticata quell'altra parte di supporters rossoverdi (ugualmente corposa) che guarda invece con perplessità la nuova dirigenza, sul presupposto che,  a pochi giorni dall'inizio ufficiale della stagione (6 agosto, Coppa Italia), questa Ternana assomiglia più a una squadra di Lega Pro di media levatura, che non ad una formazione di serie B destinata quantomeno ai play-off…

E a confondere ulteriormente le idee ha contribuito anche la scoperta di un articolo pubblicato dal sito www.Corriere dello Sport.it del 17 maggio ultimo scorso (quindi, tutto sommato, poco tempo fa…) nel corso del quale patron Bandecchi, nel confermare il suo amore e il suo impegno per il Fondi, annunciava di voler far diventare questa simpatica squadra pontina il nuovo Athletic Bilbao, con tutti i giocatori  rigorosamente laziali e, ovviamente, nessun straniero, con l' obiettivo dichiarato per la prossima stagione stagione di puntare alla promozione in serie B e con la conferma in blocco dello staff tecnico nelle persone dell'allenatore Pochesci e del direttore sportivo Evangelisti.

Niente di strano, per carità, anzi… un intento ammirevole e un obiettivo prestigioso da perseguire!

Solo che, dopo appena poche settimane, Unicusano ha preso in mano la Ternana e Stefano Bandecchi nella conferenza stampa di presentazione al Liberati ha ripetuto praticamente le stesse cose, questa volta però in chiave rossoverde…Pari – pari. 

Vacci un pò a capire qualcosa!

Ma basta così, altrimenti si rischia di passare agli occhi di qualcuno per malfidati, gufi e "sfascisti", nel momento in cui, al contrario, viene lanciato da più parti (anche pesantemente) l'invito a disinteressarsi di quegli aspetti che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato; facendo però finta di ignorare che questi argomenti costituiscono costante motivo di discussione e, in qualche modo, di preoccupazione tra la maggior parte dei tifosi delle Fere.

Ma per togliere di mezzo qualsiasi ombra o perplessità da parte dei più scettici, basterà che arrivino finalmente quei tre o quattro giocatori di categoria tali da poter avallare concretamente il sogno di "grandeur" proclamato "ab origine" dalla nuova società.

Non mi resta, quindi, che ripetere il solito ritornello che da qualche tempo a questa parte va tanto di moda a Terni; esattamente dall'avvento di Unicusano alla guida della società rossoverde:

"ATTENDERE, PREGO…"

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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