Avanti con quelle due armi…
Giornalista dal 1988 e radiocronista per Radio Galileo, racconta la Ternana da oltre 30 anni. Conduce ‘Notte Gol’ su Tele Galileo al lunedì e ‘Nonsolocalcio’. Cura la pagina sportiva per il sito www.terninrete.it
Tre partite, Bari, Spezia e Perugia, 5 punti apportati in classifica in turni davvero difficoltosi, ma la Ternana ha anche di che recriminare.
Tesser, dopo la sfuriata del dopo derby, non vuole che si continui a parlare di quegli episodi penalizzanti per i rossoverdi, e lui fa bene a non creare alibi alla squadra, ma certo non si può dire che non sia stata danneggiata da decisioni incomprensibili.
Qualcuno? Tralasciando quelli delle precedenti 13 partite ci limitiamo a segnalarne quelli della partita contro lo Spezia, annullamento del gol di Avenatti, e contro il Perugia con il rigore regalato a Parigini, quello non concesso alla Ternana per il fallo su Ceravolo e il fallo da espulsione di Giacomazzi su Falletti, ignorato da Gavillucci di Latina.
Bastano solo questi pochi episodi per capire come girino le cose in casa rossoverde quest’anno. Si dice in giro che è la mediocrità dei fischietti della CAN B a condizionare l’andamento e l’esito di alcune partite e se così fosse probabilmente il designatore Stefano Farina, ricordato a Terni per quel rigore non concesso alla Ternana per il nettissimo fallo in area del Torino su Grabbi, dovrebbe quanto meno riflettere ed agire di conseguenza. Ed, invece, si andrà avanti con questo trend e con designazioni a volte anche incomprensibili.
Dopo la doverosa parentesi sugli arbitri e le puntualizzazioni sui misfatti di Gavillucci di Latina la nostra analisi si sposta sul momento che sta vivendo la squadra di Tesser che con il nuovo modulo il 3-5-2, inaugurato a Bari, non ha affatto fatto male ad eccezione del primo tempo nel derby.
O meglio per i primi 25 minuti di gioco la squadra è stata troppo indietro, soffocata, offuscata dal pressing asfissiante degli attaccanti e degli uomini di fascia. Con il trascorrere dei minuti e con l’accumulo della stanchezza da parte perugina è venuta fuori la rabbia, la determinazione della Ternana che, soprattutto nel secondo tempo, ha giocato di più e meglio dei grifoni che ad onor del vero hanno giocato in inferiorità numerica per l’espulsione di Falcinelli.
3-5-2 da confermare quindi?
Forse, perché Tesser deve fare i conti con gli assenti ( Eramo, Ferronetti, Masi ) e cambiare dopo aver conquistato risultati preziosi con una classifica che ancora langue è forse inopportuno. Lo si potrà fare in corsa, come accaduto a Perugia dopo il vantaggio della squadra di casa, ma al momento non conviene anche perché la Ternana di fronte avrà un Catania in crescita, nelle ultime 6 partite ha incamerato 13 punti e solo il Carpi ha fatto meglio con 14, anche se ancora sofferente in fase difensiva dove anche numericamente l’organico è ridotto all’osso.
Le incognite per il match contro gli etnei più che sul modulo vertono sulla capacità di dimenticare al più presto il derby, accantonarne le gioie e gli elogi ricevuti, e ritrovare quella grinta, quel cuore e quella rabbia agonistica che ha fatto la differenza al Renato Curi.
E la potrà fare anche con il Catania, però, solo se gli uomini di Tesser saranno aggressivi, se giocheranno su ritmi alti e con intensità. In caso contrario sarebbe dura avere la meglio sulla classe e sulla tecnica dei vari Rosina, Calaiò, Marcelinho, Almiron, Monzon.
Guai, quindi, a cali di tensione perché per allontanarsi dai bassifondi della classifica occorre vincere qualche volta anche in casa. Alla Ternana questo, nella stagione in corso, non è mai riuscito anche se lo avrebbe meritato in almeno tre partite. Non si può più procrastinare la conquista dei tre punti al Liberati perché in questo torneo non basta far punti in trasferta se non si ha un cammino regolare, anche se non trascendentale, in casa.