Avenatti, è nato un postino
Volto di Nuova Teleterni, scrive anche per Il Giornale dell’Umbria. Collabora con La Gazzetta dello Sport. Twitter: @AlexLaureti
Le ultime due decadi sono state contraddistinte da altrettanti grandi “postini”. Nel 1985 muove i primi passi nella leggenda colui che diventerà “the mailman”. Questo il soprannome che ha accompagnato Karl Malone, icona della NBA fino al giorno del suo addio allo sport nel 2003. E’ stato il primo grande “postino”. Soprannome affibbiatogli perché in ogni partita, in ogni condizione fisica lui faceva il suo. Malone, per i meno esperti della materia è il secondo miglior marcatore di sempre della NBA, dietro solo ad un altro mostro sacro come Kareem Abdul-Jabbar.
A distanza di 10 anni, in Italia nasce un'altra leggenda legata alla figura del postino. Quella di Massimo Troisi. L’attore partenopeo scomparve appena 12 ore dopo la conclusione delle riprese del film “il Postino” diretto da Michael Radford e ispirato all’omonima opera di Pablo Neruda.
Ora vi chiederete, perché questa breve divagazione nel mondo del postino? Perché nella vigilia di Natale del 2014 probabilmente è nato il terzo postino. Si tratta di Felipe Avenatti. Con il suo sesto gol in campionato ha rispedito a casa il Modena, mandando di traverso a Novellino e al capocannoniere del campionato Granoche il panettone. Avenatti come Malone e Troisi? Sicuramente è presto per dirlo. Di sicuro sta diventando un vero punto di riferimento per i compagni e un idolo per i tifosi. Avenatti il postino. E pensare che appena 24 ore prima i postini erano stati chiamati in causa niente meno che dal presidente del club di via Aleardi Francesco Zadotti: “La squadra era stanca? Non lo accetto, non è che fanno i postini o gli infermieri, fanno questo di mestiere”. L’affermazione di Zadotti ha trovato pronto alla replica il tecnico Attilio Tesser nel post gara di mercoledì “Viola ha giocato sempre ed era stanco per questo ho scelto Eramo – ha detto l’allenatore – perchè chi gioca fa fatica, fa tanta fatica più del postino, più di qualunque altro. La fatica è fisica ma anche mentale”.
Polemiche a parte. Avenatti ha consegnato a mano la sesta raccomandata della stagione. Perché quelle dell’attaccante uruguaiano sono raccomandate non semplici lettere.
Basta guardare quanti punti hanno fruttato i 6 gol: 16 dei 26 totali. In 4 occasioni Avenatti ha deciso la partita segnando l’unico gol del match. A Crotone, alla prima in campionato, ha messo al sicuro la vittoria propiziata dalla rete del vantaggio di Viola realizzando il 2-0, mentre in casa contro l’Avellino ha segnato uno dei 2 gol con i quali la Ternana ha ottenuto un punto prezioso.
16 punti portano la firma di Avenatti. Tanti, tantissimi se si considera che la Ternana in classifica è a quota 25. L’incidenza dell’attaccante sull’economia del campionato rossoverde è dunque importante.
Tesser si coccola Avenatti e al tempo stesso spera che anche Ceravolo inizi a vestire i panni del postino. La punta calabrese ha segnato 5 gol ma di punti a casa ne sono arrivati pochissimi, appena 2. Un peccato. Il campionato è ancora lungo e da parte di Ceravolo c’è tanta voglia di essere finalmente decisivo con la maglia della Ternana. Varese è alla porte. Per l’attaccante sarà l’ennesima opportunità per scrivere un capitolo importante della storia della Ternana.