Avenatti in Premier, ecco i soldi a cosa serviranno. Ternana senza senso: tra Longarini, il mercato e gli investimenti
I giovani della Ternana si compattano e vincono una partita che sembrava segnata, almeno sulla carta. La società al tempo stesso spiega, con una nota del presidente Zadotti, quanto sia forte la voglia di passare la mano da parte della famiglia Longarini. E giusto per condire questa pietanza decisamente insipida, arriva l’indiscrezione, peraltro annunciata, secondo la quale la cessione di Avenatti a giugno sarebbe cosa fatta. Davvero un bel quadro astratto dove riuscire a trovare un senso, delle coordinate in grado di ricostruire un pensiero logico è davvero complicato.
E’ vero, la famiglia Longarini è stanca di buttare soldi nel calcio. Legittimo e comprensibile. Ma è difficile capire però come mai tutto questo succeda negli anni di maggiore rendimento della squadra e di minore impegno economico da parte del club. Zadotti sta attento anche al centesimo, Cozzella sta pescando buoni giocatori e giovani di prospettiva spendendo poco o niente, tesser sta mettendo insieme gli ingredienti cucinando partite importanti in una stagione che ancora deve scrivere la propria storia. Chissà come mai ai Longarini non è venuta la voglia di lasciare quando la squadra perdeva con una continuità esasperante, quando allo stadio ci ritrovavamo in meno di mille (noi costretti dal lavoro), quando le spese erano comunque consistenti. Misteri del calcio. Oggi però la squadra più giovane del torneo sta viaggiando velocemente, più di quanto era lecito accreditarla in avvio di stagione, quando per colpa di tante trattative (che hanno portato a niente) Cozzella non ha potuto operare sul mercato e Tesser s’è ritrovato con un manipoli di ragazzotti in ritiro, sufficienti nemmeno per giocare le partitelle in famiglia o giù di lì. Questi giovani sono cresciuti lasciando intravvedere ancora margini di miglioramento consistenti, catturando l’attenzione dei manager italiani e stranieri. Brignoli già ceduto alla Juventus era un’operazione da fare. Mollare Avenatti in Inghilterra lo è diventata solo perché con i soldi che arriveranno si potranno integrare i fondi garantiti dal contributo di Lega (circa 2,8 milioni) gli incassi e la pubblicità (1,2 -1,5 milioni) e così garantirsi un’altra stagione tra i cadetti senza costringere i Longarini a sborsare denari che non vogliono più investire.
Non è lo scenario migliore ma è decisamente verosimile. Una contraddizione rispetto ai progetti di un anno fa (centro sportivo, stadio etc.) ma anche rispetto alla scelta di puntare sui giovani. Perché per prendere quelli buoni occorre investire, riconoscere dei premi di valorizzazione alle società più piccole. Premi che la Ternana non ha riconosciuto perdendo già qualche ragazzino interessante, finito ovviamente in società di serie A. Ma nel vivaio di giovani con prospettive interessanti ce ne sono ancora. Non investire significa rischiare di buttare a mare quanto fatto di buono fin qui.
Vuole questo la famiglia Longarini? Personalmente ne dubitiamo. Anche perché sarebbe tutt’altro che una scelta economica oculata. Sempre in attesa di mollare a qualche altro che si presenti con credenziali certe e volontà chiare. E per questo c’è da sperare che la Lega vari le normative tanto attese perché da queste parti abbiamo conosciuto in passato cosa vuol dire finire nelle mani sbagliate. Da altre parti è un’esperienza che stanno vivendo in questi giorni. E siccome c’è di mezzo la serie A la legge alla fine si farà. Mollare quindi ma con i tempi giusti e alle persone giuste anche se Zadotti nella lettera ai tifosi afferma quanto più volte dichiarato. Ovvero che non ci sono acquirenti. Anche i Longarini lo sanno per cui a maggior ragione, dovrebbero rivedere i propri intendimenti e sfruttare quanto di buono costruito in questi ultimi anni senza dilapidare un patrimonio che altri non hanno.