Bari: evviva il brodo grasso!
Avvocato generalista e giornalista pubblicista dal 1984, segue la Ternana dal 1976 ed è stato il primo radiocronista ternano. Conduce su Nuova TeleTerni “La Finestra” ed è ospite a “Teste di Calcio”; ospite anche a Umbria TV.
Ed ora, per favore, evitiamo di scivolare da un eccesso all' altro…!
Ho già letto da più parti di vittoria "epica", "eroica", "storica", di "partita della svolta" e simili altre amenità in ordine al successo ottenuto dai nostri baldi eroi sul campo del San Nicola di Bari, ma in tutta sincerità ritengo sia il caso di dissentire decisamente da simili eccessi di trionfalismo.
Non è infatti il caso di passare da uno situazione di profonda frustrazione psicologica e di abbattimento di stampo tipicamente Kirkegaardiano (l' angoscioso filosofo norvegese padre del c.d. "pessimismo cosmico"), provocati da una serie fin troppo lunga di risultati negativi, ad uno stato di esaltazione collettiva per un semplice, ancorchè importantissimo, successo giunto a sorpresa (e chi può negarlo?) dalla trasferta in terra pugliese.
Sia ben chiaro: il sottoscritto è felicissimo di questa sofferta vittoria, come lo deve essere qualsiasi altro tifoso delle Fere, ma di qui a sostenere che "a nuttata e fernuta" ce ne passa…
In realtà la vittoria di Bari, a mio modesto avviso, va interpretata ed esaltata (ma con estrema moderazione) sotto altri punti di vista molto più cauti, che ora andrò ad enunciare:
1) si è trattato innanzitutto del classico "brodino", anche se particolarmente "grasso"; e, come dicevano i nostri padri, "guai a lamentarsi del brodo grasso"! E chi se ne lamenta?
2) La Ternana ha finalmente interpretato una partita come la deve interpretare una squadra che si vuole salvare, consapevole dei propri non eccelsi mezzi: grinta, corsa e sacrificio collettivo. Senza grinta, senza corsa e senza il sacrificio di tutti i giocatori non si va da nessuna parte, specie se una squadra è stata costruita (male) come quella rossoverde. Il fatto che i ragazzi abbiano espresso una prestazione tanto ardente e combattiva ci fa sicuramente sperare in un futuro migliore, ma di qui a dire che questa è una squadra che si tirerà facilmente fuori dalle sabbie mobili nelle quali è piombata ce ne passa. Occorrerà innanzitutto dare continuità sia ai risultati, che al rendimento collettivo, mascherando con il "carattere", con lo "spirito di squadra" e con la "voglia" le deficienze evidenti – sia strutturali, che tecniche – della rosa giocatori.
3) L' intelligenza tattica e – perchè no? – l' "umiltà" di Tesser. E' raro che un allenatore rinunci al proprio credo tattico, per sposare in corsa altri sistemi di gioco; ma il mister ha avuto l' acume e proprio quel pizzico di umiltà che tanti colleghi non hanno, per arrivare a sconfessare se stesso, adattando "alla bisogna" lo scarso materiale umano a disposizione. E l' idea è stata premiata, visto il rendimento espresso dall' insolito, inusuale ma efficace terzetto difensivo (Popescu, Bastrini, Valjient) e la concretezza del quintetto di centrocampo, dove Fazio e Vitale hanno dato quel contributo positivo, soprattutto in fase difensiva, che si richiedeva loro da qualche tempo, mettendo nelle condizioni Crecco, Viola e Gavazzi di far risaltare anche le rispettive qualità propositive. Provaci ancora mister!
4) Brignoli. Non sono mai stato troppo tenero con il giovane portiere rossoverde, arrivando a chiederne a chiare note la giubilazione dopo l' "incidente" nel quale è incappato a Chiavari e rimproverandogli certi suoi atteggiamenti quanto meno discutibili. Non arriverò a dire qui comunque, come qualcuno fa, che è il miglior portiere della cadetteria, ma voglio invece sottolineare che la risposta alle tante critiche piovutegli addosso data a Bari dal giovanotto è stata giusta e, soprattutto, estremamente professionale. Forse il sottoscritto talvolta dimentica (e ne faccio pubblica ammenda) che Brignoli è molto giovane e, in quanto tale, necessita del giusto tempo per arrivare a migliorarsi, anche caratterialmente. L' importante è che eviti per il futuro di sentirsi troppo sicuro di se stesso, perchè i mezzi per arrivare probabilmente ce li ha tutti. Solo che vanno ancora perfezionati e razionalizzati. Comunque, bravo!
5) Il "gruppo". Ero tra quelli che mettevano (mettono?) in discussione la compattezza e solidità del gruppo. Certi "rumors", certi sgradevoli spifferi provenienti dall' ambiente circostante alla squadra, non ultime certe strane, suggestive dichiarazioni rilasciate da un noto giornalista sportivo nazionale a seguito di un colloquio "strettamente personale" avuto con Tesser, nonchè le ricorrenti, "curiose" abitudini di alcuni dei dirigenti di Via Aleardi, mi hanno indotto a ritenere che qualche cosa si fosse rotto all' interno dello spogliatoio, al punto che paventavo (e pavento tuttora, nonostante la vittoria di Bari) un destino tutt'altro che gradevole per l' allenatore della Ternana (vedasi in proposito il mio precedente editoriale). Ma giustamente oggi va sottolineato che la vittoria del San Nicola è stata soprattutto la vittoria del "gruppo". Bene: allora soprassediamo per il momento sulle sgradevoli sensazioni degli ultimi tempi e auguriamoci che l' impressione di estrema "unità d' intenti" espressa da tutti ragazzi in terra pugliese trovi conforto e conferma anche nelle prossime partite, a cominciare da quella di domenica prossima contro lo Spezia.
Null' altro da aggiungere, salvo che se è vero che una rondine non fa primavera, è anche vero che Bari ci ha restituito l' immagine della squadra che avevamo cominciato ad apprezzare all' inizio del campionato, quella formazione tutta plasmata all' insegna dell' esaltazione del trinomio "giocatori-allenatore-pubblico".
Ora si tratta di dare seguito a questa gradevole riscoperta, andando intanto ad affrontare con coraggio nel prossimo turno una delle c.d. "corazzate" del campionato (lo Spezia), per poi arrivare carichi a puntino al fatidico appuntamento del 22 novembre, la "madre di tutte le partite", il derby col Perugia!
E, si badi bene, in quell' occasione non si chiede ai nostri di vincere a tutti i costi: basterà "onorare" come si deve la maglia rossoverde!