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“…Basta che cuzzuli lu pallo’…”

Un illustre giornalista di una nobile testata sportiva del Nord, intervistato nel corso di una nota trasmissione sportiva diffusa dalla più seguita tv umbra (non di Terni), ha definito il campionato della Ternana assolutamente "anonimo" e "in bianco".

A detta del dotto esegeta calcistico, mai i rossoverdi avrebbero tirato fuori il naso dall' "aurea mediocritas" di un campionato vissuto all' insegna del "meglio non farsi notare".

E come dargli torto?

Era forse il caso di scomodare cotanto personaggio per farci raccontare (anche con velata, sgradita ironia) una verità lapalissiana che è sotto gli occhi di tutti coloro che seguono ancora le sorti della Ternana?

In effetti la squadra ha vivacchiato per tutta la stagione "tra color che son sospesi", sempre a ridosso (a parte le prime cinque disgraziate giornate) sia della zona calda, sia della zona nobile della graduatoria, ma senza mai entrare nel vivo dell' una o dell' altra "lotta" (play out o play off).

Al giornalista che ha così seccamente etichettato il campionato dei rossoverdi, non avendone avuta la possibilità in diretta, mi sento di replicare dicendo che, data la situazione ed in particolare vista la più che totale latitanza della società, il risultato ottenuto da mister Breda e dai suoi ragazzi è da definirsi un' autentica impresa!

Sfido qualsiasi allenatore e/o giocatore a centrare un obiettivo comunque importante quale la permanenza nella Cadetteria senza avere avuto nel corso della stagione uno straccetto di referente, che si chiami Presidente o Amministratore Delegato o Direttore Sportivo!

In tale inconcepibile, "kafkiano" contesto il risultato ottenuto dal mister e dai ragazzi è pertanto da definirsi addirittura miracoloso!

Altro che campionato "anonimo" o "in bianco"!

Ma come è stato preso negli ambienti sportivi ternani questo traguardo sia pur minimale, che comunque garantisce alle Fere la quinta stagione consecutiva in Serie B?

C'è chi si accontenta, all' insegna del "basta che cuzzuli lu pallo'…" e c'è invece chi ha deciso di metterci sopra una pietra tombale, andando ad ingrassare il corposo stuolo di amanti traditi delle Fere che disertano abitualmente gli spalti del Liberati.

E' la solita diatriba che ormai appassiona da anni (si fa per dire) gli ormai pochi tifosi delle Fere: meglio restare in Serie B, sia pure con questa ectoplasmatica e "curiosa" società, che, se non altro, assicura alla Ternana una visibilità importante quale quella assicurata dalla partecipazione al Campionato di Serie B o meglio che i "signori di Via Aleardi"  facciano le valige una volta per tutte, anche a costo di ripartire dalla Serie D come hanno fatto tante altre illustri società calcistiche (dal Parma, al Piacenza, passando per Venezia, sino a giungere a Taranto)?

A giudicare dalle presenze allo stadio Liberati (il pubblico ternano è il quartultimo della Cadetteria quanto a presenze) c'è da ritenere che la maggior parte della tifoseria preferirebbe ripartire dal basso, nella convinzione che solo in questo caso si potrebbero riaccendere gli antichi entusiasmi.

Personalmente dubito che questa ipotesi suggestiva (ma tecnicamente assai poco realizzabile) possa realizzarsi, in quanto ho motivo di ritenere che, dato l' attuale momento tutt'altro che felice dell' economia ternana, ben difficilmente potrebbe essere scovato un "Mecenate" in grado di sborsare le somme necessarie per far ripartire la Ternana anche dal gradino più alto dei Dilettanti.

Ma, ammesso e non concesso che ci fosse un qualcuno interessato a questo fantasioso progetto, mi rimane di difficile digestione il pensare che il Liberati tornerebbe ad affollarsi come ai tempi (peraltro iniziali) della Serie D disputata nel primo quinquennio degli anni '90, solo perché i Longarini hanno fatto le valige.

Ormai, purtroppo, il disamoramento delle genti ternane nei confronti della propria squadra è più che conclamato ed è ulteriormente aggravato dal salto di almeno un paio di generazioni di giovani tifosi e dalla crisi che comunque si fa ancora sentire pesantemente sulle tasche della gente; e questo nonostante le dichiarazioni di facciata dell' establishment governativo, cui piace molto raccontare che "Cristo è morto di freddo"…

Ma questo è un altro discorso…

Rimango quindi dell' opinione che sia meglio tenerci stretta questa Serie B e quindi aderisco, mio malgrado, alla schiera dei sostenitori del "basta che cuzzuli lu pallo' ", sia pure come faceva il grande Indro Montanelli quando si trattava di votare la DC: ovvero turandomi il naso!

Perché se poi…improvvisamente…incredibilmente…inaspettatamente…la proprietà decidesse di dare un senso alla sua presenza a Terni, fornendo ai tifosi della Ternana l' opportunità di stropicciarsi gli occhi come avvenne nel mirabolante campionato 2011/2012, non è detto che le scalee del vetusto e fatiscente Stadio Liberati non potrebbero tornare ad affollarsi come ai tempi della favolosa cavalcato di Mimmo Toscano & C.

E, visto che il mio vecchio cuore rossoverde si rianima al solo sentir parlare di un certo Massimiliano Mirabelli (cui si deve moltissimo in quel vittorioso campionato), il cui nome è stato tanto accostato ultimamente alla poltrona di D.S. della Ternana Calcio, come non sperare che all' orizzonte non ci possa essere qualche nuvoletta meno grigia di quelle plumbee che gravano tuttora sul calcio ternano?

In fondo, prima o poi…"adda passà ’a nuttata"…!

 

Massimo Minciarelli

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