Brocchi! Anzi no, fenomeni: tra i giudizi affrettati e le pepite della Ternana

Giornalista, si occupa di Ternana da oltre 40 anni. Corrispondente della Gazzetta dello Sport, scrive sul Giornale dell’Umbria, è conduttore di “Rotocalcio” (lunedì ore 21) e “Conto alla rovescia” (venerdì ore 22,30) su Nuova Teleterni

Brocchi! Anzi no, fenomeni: tra i giudizi affrettati e le pepite della Ternana

Felipe Avenatti prima, Valeri Bojinov e Cesar Falletti da pochi giorni. Prima sulla graticola poi eroi. E’ il brutto del calcio (o il bello?). certo è che i giudizi e le perplessità sollevate nei confronti dei tre calciatori sono state davvero tante ed hanno coinvolto un po’ tutti. Tifosi e addetti ai lavori. Tecnici e giornalisti. Basterebbe riprendere qualche registrazione di interviste passate o di trasmissioni televisive e radiofoniche per farsi qualche risata. Ma ci sta. Perché l’Avenatti di un anno fa era soltanto il cugino venuto in avanscoperta del giocatore che ammiriamo quest’anno. E’ cambiato lui, sono cambiati i giudizi. Niente di particolare se quelli iniziali erano riferiti esclusivamente alle prestazioni del calciatore.

Discutibili quelli che avevano il sapore delle sentenze cui troppo spesso il popolo ternano (tutti compresi) si lascia andare. Comunque Avenatti ci ha messo del suo, la società lo ha aspettato visti anche i costi sostenuti l’anno prima e il fiore è sbocciato. Ma, come sostiene Bojinov che di calciatori importanti se ne intende, il meglio Avenatti deve ancora darlo e sarà un prodotto fondamentale per la Ternana che allo scadere del lungo contratto (altri due anni) potrà decidere insieme al calciatore se accettare le richieste che di sicuro arriveranno o tenerlo ancora. Richieste, giusto per informazione, che c’erano anche nell’estate passata nonostante il lungo Felipe avesse proposto di se un’immagine che non era piaciuta neppure a lui.

Dopo Avenatti è toccato a Falletti che, di sicuro, è stato ancor più martellato dall’opinione pubblica. Sembrava fosse più pronto del collega famoso invece è finito ad ammuffire in tribuna, sotterrato da voti insopportabili, da giudizi a volte offensivi. Con Falletti qualcuno è andato oltre il lecito, fermo restando che il piccolo uruguaiano ha confezionato una prima stagione negativa. Il gol al Perugia l’ha rivalutato e già c’è chi parla nuovamente di “fenomeno”. Eccola la così detta ternanità. Dalla polvere agli altari andata e ritorno nello spazio di un partita. Falletti probabilmente non è un fenomeno ma altrettanto probabilmente in questo campionato può fare cose importanti. Dipenderà molto da lui che intanto dovrebbe sforzarsi ad imparare meglio la lingua. Eppoi dipenderà dal resto del gruppo cercare di metterlo nelle condizioni di dare il meglio. Fermo restando che un ruolo decisivo l’avranno la società, che spinge per un suo impiego costante e Tesser impegnato a trovargli una collocazione in campo utile alla squadra. Il Falletti che entra a gara iniziata e spacca la partita è una opzione così come fargli fare l’esterno alto nel 4-3-3. Ma queste sono opzioni buttate sul tavolo, un modo per discutere della questione non certo l’ambizione di sostituirsi al tecnico che sta facendo benissimo. Se possibile ancora meglio che nella passata stagione.

Da ultimo Valeri Bojinov. E’ talmente vicino il mese di agosto che nessuno può dimenticare lo scetticismo diffuso con il quale è stato accolto il suo arrivo in rossoverde. Giocatore finito e considerazioni simili sul bulgaro che nessuno conosceva se non per sentito dire o per qualche partita vista in televisione. Pochi che sottolineano il lungo periodo d’inattività a base delle difficoltà iniziali. Tutti a pensare che Zadotti e Cozzella avevano rimediato un’altra bufala. Poi succede che Bojinov migliora la propria condizione e, ciliegina sulla torta, gioca da protagonista il derby segnando un gran gol. L’esultanza sotto la nord ha completato il quadro e Bojinov è diventato l’idolo dei tifosi. Per lui le lodi si sono sprecate e in tanti hanno dimenticato i giudizi trancianti di un mese prima. Così va il calcio verrebbe da dire. Vero, ma fino ad un certo punto perché passare da una squadra “di mezze calzette” a una squadra “fatta di acciaio” ce ne passa. Specie se tutto avviene nello spazio di un mesetto.

Non può essere soltanto il risultato a generare il giudizio. Lo sottolinea spesso Tesser che ai suoi chiede equilibrio in campo e fuori. Quell’equilibrio che dovrebbe ritrovare l’intero ambiente rossoverde, oggi estremamente appassionato e solidale. Perché è nei momenti difficili che l’equilibrio fa la differenza in campo e fuori. Momenti che speriamo la Ternana abbia superato. Ma la riprova arriva tra pochi giorni. Il derby è storia il Catania è futuro. Conservare del primo gli insegnamenti più importanti, compreso l’approccio titubante, per metterli a frutto contro i siciliani che pensano al Liberati come un campo da saccheggiare. Se la Ternana troverà equilibrio in campo e fuori sarà dura riuscirci per gli uomini di Sannino.