Campo e mercato, è una Ternana che fa ben sperare

Tre punti alla prima in casa. Bene. Tre punti in più della passata stagione dopo due partite. Ancora meglio. Quinta vittoria consecutiva contro la Reggina che è una delle vittime preferite dai rossoverdi. Questione statistica. Vittoria sofferta, da squadra che sa giocare di fioretto e quando serve brandire la spada. Benissimo.

Per carità, la Ternana non ha risolto tutti i suoi problemi ma ha dato una dimostrazione chiara di avere le qualità per superare anche avversità pesanti e inaspettate.

Dimostrazioni importanti anche a livello di mercato. C’era chi nutriva dubbi su Di Tacchio, magari anche su Coulibaly per via di vecchi infortuni. Come se fosse una rarità l’infortunio per chi gioca al calcio. La prova dei due l’altra sera è stata promettente. Personalità, fisicità e anche buona qualità al servizio della squadra. Di Tacchio l’ha fatto per quasi tutta la partita. Coulibaly nei 45 minuti giocati (di più non ne aveva ha detto Lucarelli) ha fatto capire a tutti che a questa Ternana sarà utilissimo. Giovane tra l’altro. Un Under, come se il passaporto da giovane impedisse di essere anche bravo a sentire certe disquisizioni. Giovane e bravo come Corrado, una rivelazione per chi, come noi, non lo conosceva. Piede, corsa, personalità.

Chiaro che ancora qualcosa andrà fatto. Raul Moro, fantasista che arriva dalla Lazio, è un’aggiunta importante anche per liberare un paio di centravanti (Ferrante a Cesena, Spalluto a Reggio Emilia) che troverebbero poco spazio con Donnarumma, Pettinari, Favilli e Rovaglia. Abbondanza in avanti, qualcosa d’aggiungere negli altri reparti. Lavoro apprezzabile del diesse Leone che si è mosso con perizia tra prestiti e svincolati. Quindi senza indebitare la società. Fatto non trascurabile.

Ad aggiungere estro e qualità superiore contro la Reggina ci hanno pensato, come molto spesso succede, Palumbo e Partipilo. Due che a nostro avviso dovrebbero uscire dal campo soltanto in caso di espressa richiesta dei diretti interessati. Perché non è un caso che contro i calabresi dall’uscita di Palumbo la Ternana ha lasciato il pallino nelle mani avversarie, rischiando. Soltanto quando è entrato Falletti (discorso identico a quello fatto per gli altri due quando avrà ritrovato la forma migliore) ha ritrovato qualche giocata negli spazi di una difesa avversaria ormai scomparsa.

E’ stata una scelta di Lucarelli che ha calcolato il rischio che si porta dietro una scelta del genere con la squadra a difendere nei sedici metri. Ha avuto ragione lui. Applausi. Ma di sicuro in qualche circostanza ha tremato, soprattutto quando la squadra è rimasta in dieci. Però la vita dell’allenatore è fatta di scelte. Spesso pesanti a volte dolorose. Lui, Lucarelli, l’altra sera ne ha fatta più d’una. Nessuna casuale forse anche in chiave mercato.

Ma di questo ne parlerà con Bandecchi e Leone. Importante viaggiare sulla stessa strada, senza indugi, senza deviazioni. Perché la Ternana ha dimostrato l’anno scorso e in questo inizio di stagione di essere una buona squadra. Ha delle potenzialità che con il tempo dovrà esprimere al meglio. Se lo farà come un trattore, superando ogni ostacolo sarà splendido. Se si ritroveranno tutti dentro il vecchio carrarmato andrà comunque bene. Perché è la compattezza delle varie componenti ad aggiungere quel qualcosa in più che ti fa centrare gli obiettivi prefissati. Senza tante chiacchiere, senza distrazioni inutili. Perché è dal campo che si aspettano le risposte più importanti.