Caporetto rossoverde

Da dove vogliamo partire? Dalla sconfitta che affossa in maniera praticamente definitiva le già scarsissime possibilità di salvezza della Ternana? Sconfitta che arriva contro l’ultima in classifica, non contro il Real Madrid, anche se in alcuni casi sembrava quasi impossibile togliere palla all’Ascoli?

Oppure dall’incapacità di gestione della gara, sempre contro l’ultima in classifica, che sul pari in superiorità numerica si è addirittura fatta battere? O dalla sostituzione sbagliata, simbolo estremo, se mai ce ne fosse bisogno di un altro, di una confusione totale (nel migliore dei casi) che regna in casa rossoverde? Oppure dall’azzardo di far giocare per oltre un’ora, per cambiare sistema di gioco (giustissimo), un ragazzo che fino a questo pomeriggio aveva giocato soltanto nei dilettanti (quando in panchina c’erano giocatori con le sue stesse caratteristiche tattiche ma magari più esperti)? Vogliamo partire dalla classifica, sempre peggiore, ogni giornata che passa e quindi delle speranze che si annullano in maniera quasi definitiva?

Fate voi: questi sono i temi sul tavolo. E se De Canio è arrabbiato, giustamente, figuratevi i tifosi.

La partita della stagione è stata completamente sbagliata, sotto ogni aspetto. La partita che doveva segnare la svolta, che doveva dare la continuità al lavoro di De Canio, in cui si doveva vedere una nuova Ternana è stata un gigantesco e letterale fiasco. Sotto ogni aspetto. Approccio, gestione e risultato. Non si salva nulla: ogni parte della gara ha le sue responsabilità, ogni protagonista ci ha messo del suo. 

Ci sono troppe cose incomprensibili dopo i 90 minuti di Ascoli, troppe domande a cui non si riesce a dare una risposta logica. E l’unica risposta è: retrocediamo.

E se dovesse succedere sarà semplicemente la risultante di una serie di clamorosi errori, di cui la partita di Ascoli è semplicemente l’ultimo macroscopico gradino.

Quello che ha meravigliato di più è stato l’atteggiamento della squadra. Tanto solida, quadrata, riequilibrata era sembrata nelle partite contro Spezia e Cremonese, quanto scollegata e improvvisata in campo ad Ascoli. Gli avversari riuscivano ad arrivare sempre primi sul pallone, dimostravano quel coraggio che i rossoverdi non hanno mai avuto. Una sola, vera, grande occasione da gol sul piede di Montalto e una carambola su un angolo non possono bastare. E infatti non sono bastate. L’Ascoli non ha fatto molto di più della Ternana: ci ha creduto dall’inizio alla fine. Sempre, con grande agonismo, quando non ci arrivava con la giocata. De Canio ha capito subito che qualcosa non funzionava e ha provveduto a fare un cambio, per cambiare l’assetto della gara. Ma ci permetta il nuovo allenatore rossoverde di avere tutte le perplessità di questo mondo sulla scelta di buttare in campo Repossi (pur avendo a disposizione molteplici alternative in quel ruolo, da Statella a Carretta, fino a un mese fa titolare inamovibile della squadra con alti e bassi ma pur sempre con il suo contributo in canna; da Zanon a Ferretti, spostando magar Defendi più in alto): forse la mossa della disperazione, per sparigliare e dare un segnale anche agli altri. Ma sinceramente non ha funzionato. Come è stato abbastanza evidente che non abbia funzionato la comunicazione perché oltre a una sostituzione (almeno a nostro avviso) criticabile è arrivata la beffa del cambio sbagliato: fuori Montalto (che stava giocando male come tutti) ovvero il miglior marcatore della Ternana per un esordiente…

Nonostante tutto questo la squadra riesce a pareggiare. Riesce addirittura ad essere in superiorità numerica. Poi arriva il suicidio: rigore e sconfitta. Con la ciliegina dell’espulsione di Signori e l’infortunio a Piovaccari speriamo non così grave come è apparso dal campo. 

E questo è sicuramente l’aspetto più grave. Una squadra paurosa in undici contro dieci. Una paura arrivata troppo presto. Una partita da dentro o fuori giocata e interpretata nel peggior modo possibile. Questo è quello che fa più male. Non è solo la sconfitta. Non è solo l’ultimo posto in classifica. E’ il modo con cui è arrivata. Tutto quello che non doveva girare storto è andato male. E non per la sfortuna. Stavolta la Ternana ci ha messo del suo. Nella partita in cui era vietato sbagliare: poi magari si perdeva lo stesso. Ma perché gli avversari sono stati più bravi di te, non perché tu sei più scarso o più ingenuo…